Il Santo di oggi, 26 aprile, è San Cleto
Oggi, 26 aprile, la Chiesa celebra anche San Marcellino
Il Santo di oggi, 26 aprile, è San Cleto ma viene celebrato anche San Marcellino.
La vita di San Cleto
Proveniente da una nobile famiglia ateniese giunge a Roma dove conosce la religione cristiana che abbraccia subito con grande devozione ed entusiasmo. Pochi anni dopo viene consacrato sacerdote. Nell’anno 79, lo stesso della terribile eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano e Pompei, per unanime consenso del popolo, viene eletto a succedere a Papa S. Clemente sul soglio pontificio. Insieme alle due città vengono distrutte anche le floride comunità di cristiani che le popolavano.
Il suo pontificato va dal 79 al 90 circa, un periodo molto difficile per la chiesa che era costantemente perseguitata.Durante gli anni del suo pontificato stabilisce che la consacrazione episcopale sia effettuata da altri vescovi e che i sacerdoti siano ordinati al cospetto del popolo. Dà inizio al culto di san Pietro facendone costruire un sepolcro nella basilica vaticana.
La morte
Le cause della morte non sono certe: alcune fonti sostengono che sia morto per cause naturali mentre altre sostengono che sia stato martirizzato sotto le persecuzioni dell’imperatore Domiziano. Viene sepolto nella necropoli papale vaticana ma il luogo preciso del suo sepolcro è ignoto.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Marcellino
È il ventinovesimo papa, dal 296 al 304. Durante il suo pontificato si assiste alle atroci persecuzioni ai danni dei cristiani da parte di Diocleziano. Sarà proprio l’imperatore a ordinarne la morte per decapitazione.
San Pascasio Radberto
Abbandonato di genitori subito dopo la nascita, Radberto fu raccolto dalle Benedettine di Nostra Signora di Soissons e fu poi educato nell’abbazia dei Benedettini di S. Pietro.
Pur avendo ricevuto giovanissimo la tonsura, per qualche tempo condusse una vita dissoluta ma ad un certo punto, disgustato, si fece monaco a Corbie sotto la guida di S. Adalardo, assumendo il nome di Pascasio. Dopo aver diretto la scuola claustrale, fu eletto abate.
A un certo punto il monastero fu sconvolto da agitazioni provocate da discussioni con il monaco Ratramno sui temi della predestinazione e dell’Eucaristia, e da interferenze del re Carlo il Calvo. Per calmare le acque, il santo nell’851 si dimise autorizzando i monaci a eleggersi un successore e ritirandosi a St. Riquier per dedicarsi ai suoi studi.
Tornata la pace a Corbie, vi fu richiamato ed egli accettò a patto di vivere come semplice monaco. Praticò l’umiltà al punto di rifiutare il sacerdozio, di cui si sentiva indegno. Eppure, per il suo sapere e per le sue opere, è considerato il più grande teologo del secolo IX.
Nell’846 compose un trattato sull’Assunzione di Maria e numerose opere ascetiche.
Morì il 26 aprile dell’anno 860. Sepolto nella chiesa di S. Giovanni tra i poveri e i servitori della comunità, come lui aveva chiesto, nel 1058 il suo corpo fu traslato nella abbazia di Corbie e, sottratto dalla distruzione durante la Rivoluzione francese, dal 1820 riposto nella chiesa parrocchiale della stessa località,