“Con queste buche è impossibile usare il nostro skate park”
I ragazzi di Parco Carrà: "La pavimentazione è talmente degenerata che otto cadute su dieci sono dovute al manto"
Non basta avere uno skateboard per essere un vero skater. Un vero skater ‘vive Skate’, ‘pensa Skate’ e ‘vede Skate’ tutti i giorni, quasi h24: i ragazzi dello skate park di parco Carrà lo sanno bene e vivono questa realtà cittadina come una seconda casa. Uno spazio di divertimento, ma soprattutto di aggregazione sociale, che avrebbe bisogno di una riqualificazione importante per consentirne la fruizione in sicurezza.
E della settimana scorsa la notizia di un ragazzo che si è rotto una caviglia, anticipato qualche giorno prima da una giovane che è caduta sbattendo la testa. È lo sport ad essere pericoloso? In parte può darsi, ma quello che attualmente crea problemi sono le condizioni in cui versa la struttura.
«È uno sport in cui cadere e farsi male può succedere – commenta Daniele Sangiorgi, uno dei trenta che giornalmente vivono il parco – però adesso la pavimentazione è talmente degenerata che otto cadute su dieci sono dovute alle condizioni del park. Era già messo male, ma il freddo dell’inverno e il ghiaccio hanno determinato lo sbriciolamento della pavimentazione: ci sono sassolini ovunque. Abbiamo provato ad aspettare che il Comune lo pulisse, ma non è stato fatto nulla; ci siamo portati delle scope per provare a ripulircelo da soli, le abbiamo lasciate al park e sono sparite. Via le scope, restano le buche che continuano a perdere pezzi…».
«Sassolini così piccoli ti inchiodano la ruota – gli fa eco Amedeo Barrocu – e diventano ancora più pericolosi quando si trovano vicino alle rampe o ai tubi di rail. Se cadi, ti fai un male terribile… Ti viene il nervoso perché la nostra compagnia è grande e composta da individui di tutte le età. Ci siamo interessati in prima persona per realizzare un progetto di recupero e rigenerazione dell’area, ma stiamo ancora aspettando. Sarebbe uno spazio perfetto per potersi divertire in sicurezza, creando aggregazione e coinvolgimento sociale, ma ti passa la voglia di stare lì e si finisce per andare a skeitare in altri posti non pensati per lo skate, che però alla fine risultano essere più sicuri».
C’era un bando…
A farsi un giro, le condizioni della struttura sono eloquenti. Eppure il progetto ‘Nuove Rigenerazioni urbane’, realizzato dall’amministrazione comunale con Anci, prometteva di continuare ad investire nel parco Carrà.
Per questa ragione i ragazzi, con la supervisione dell’Acsal, avevano elaborato un progetto di riqualificazione tarato sui reali bisogni dei frequentatori che, come sottolinea Diego Ferroni d’Andrea, «ha consentito l’assegnazione di 10mila euro, ma non sappiamo come siano stati investiti».
«C’è necessità di andare oltre interventi spot e consentire al park di avere una continuità di sviluppo nel tempo – continua Diego – Avevamo previsto una tribuna che doveva essere realizzata, secondo le clausole del bando, entro dicembre, ma ancora manca. Non so cosa sia successo, ma alla fine tutto si è arenato e oggi la sicurezza è un problema».
«La pavimentazione è la stessa da vent’anni e le giunture si allargano; i parapetti sono tenuti insieme da fascette: se qualcuno malauguratamente dovesse sbatterci contro, potrebbe cadere. Le acque non defluiscono bene e il pavimento si deforma: ci sono punti in cui c’è un lago che crea umidità e che aumenta le criticità – conclude Angel Perez, coinvolto anche lui nella progettazione – La nostra proposta progettuale era compatibile con una realtà di livello che avrebbe consentito di gareggiare a livello nazionale, un motivo di vanto per Alessandria. Oggi chiediamo di interessarsi alla situazione, di riprendere i contatti e di fare i lavori come definiti su progetto. Faccio un esempio: son state messe delle panchine di legno in alcuni punti che non sono quelli che avevamo indicato noi sulla mappa. Chi le ha installate, ha scelto delle postazioni a caso e collocandole è stato bucato un tubo che ha creato problemi. Oltre il danno, pure la beffa».