Finisce 0-0 con la Reggina. Tre legni colpiti dai Grigi. Occasioni anche per i calabresi
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Calcio - Serie B
Alessandria – Reggina: cresce Milanese, rallenta Pierozzi
Longo: "Prendiamoci questo punto. Peserà"
ALESSANDRIA – La classifica a fisarmonica. E, oggi, è la giornata dei risultati non favorevoli, che ricompattano la classifica, avvicinano il Cosenza, fanno piombare il Crotone in C nonostante le tre reti alla Cremonese capolista, permettono alla Spal (che pareggia quasi allo scadere del recupero a Brescia) di stare a +3 dalla zona calda. E tengono in vita il Vicenza, che a Como vince ‘facile’. Perché sarà pure “malcostume italiano”, come sostiene Moreno Longo, ma certe prestazioni non convincono molto.
Il tecnico, però, si tiene stretto il punto di oggi, “scopriremo che è pesante“.
PISSERI – Inoperoso: la Reggina non lo impegna mai per 90′, solo ordinaria amministrazione. Poi, all’inizio del recupero, Tumminello lo grazia: 6
PRESTIA – Attento: anche se l’attacco della Reggina prova a togliere punti di riferimento ai difensori alessandini, cambiando spesso posizione, il capitanon non si fa sorprendere e va deciso negli anticipi, provando anche ad aprire il gioco con i suoi lanci: 6
DI GENNARO – Marcatore: ha il più scorbutico degli attaccanti da tenere a bada, Ménez, che prova, ma senza riuscire, a spostarlo dalla sua posizione. Il centrale sceglie di giocare di anticipo, e accetta il corpo a corpo, per tenere alta la difesa. Una occasione anche per lui: 6
PARODI – Mobile: anche aggressivo quanto serve, per non far sentire, né a se stesso né alla squadra, i centimetri di differenza con Folonrusho. Più in marcatura, ma spesie nel primo tempo aiuta la spinta a sinistra: 6
COCCOLO – (dal 37’st) Limitato: entra per aiutare la manovra a sinistra, ma il problema a Kolaj limita gli spazi di manovra dei Grigi: ng
PIEROZZI – Sfortunato: la sua incornata, al 27′ del primo tempo, è perfetta per il gol, ma il palo gli nega ancora il primo in B. Rispetto a Cittadella, l’esterno rallenta il remdimento, un po’ contratto e perso nella ricerca della giocata giusta: 5.5
KOLAJ – (dal 24’st) Bloccato: non dall’avversario, ma da un problema muscolare (stiramento al flessore), che lo toglie dal gioco dopo dieci minuti dal suo ingresso: ng
BA – Duttile: è uno che dà tutto sia in interdizione, sia in impostazione. Perde un po’ di lucidità dopo il giallo, perché le giocate successive sono tutte un po’ ‘frenate’. E Longo lo richiama, per evitare il secondo giallo: 6
CASARINI – (dal 14’st) Lucido: fatica un po’ appena entrato a trovare le misure giuste. Ma gli bastano pochi minuti per tornare al rendimento utile nelle due fasi: 6
MILANESE – Delizioso: è davvero piacevole vederlo giocare, cin tanta qualità e l’interpretazione personale del ruolo di mediano a forte vocazione offensiva, capace di involarsi palla al piede e di annullare le idee degli avversari: 7
LUNETTA – Trasformato: inizia privilegiando la fase di copertura, come richiesto, poi alza il suo raggio di azione provando a suggerire palloni in area. Nella ripresa ha una attitudine più offensiva, ma il palo gli nega un gol pesentissimo: 6
PALOMBI – Ondeggiante: da destra, dove è inizialmente, a sinistra, ma questa volta mostra fatica nell’interpretare le giocate e i tempi di inserimento nella manovra. E lui finisce per ‘latitare’ troppo: 5.5
FABBRINI – (dal 14’st) Intermittente: sembra accendersi appena entrato, impegnato a creare situazioni di superiorità numerica. Ma viaggia troppo a sprazzi, tanto innamorato del pallone: 5.5
MARCONI – Determinato: non c’è pallone che arriva davanti a cui il ’10’ non faccia di tutto per capitalizzarlo a suo favore. Soprattutto sulle palle alte, ma prende alcuni posizioni a centrocampo, che fanno rifiatare la squadra: 6
MUSTACCHIO – (dal 24’st) Confuso: Poco lucido, fa più il difensore che l’uomo delle accelerazioni sulla fascia. Che sarebbero altrettanto utili alla squadra. E sbaglia qualche giocata di troppo: 5.5
CORAZZA – Lottatore: non smette mai di battagliare con tutti, per portare via palloni e creare ripartenze. Si alza per andare a recuperare palloni, da metà della ripresa diventa, di fatto, il terminale offensivo e quello che, più di tutti, attacca la profondità: 6