Avim, replica Rapetti: "Fallimento colpa mia? Ma di cosa parliamo?"
"Nel 2012 i conti erano a posto. L'attuale amministrazione cosa ha fatto in quattro anni?"
Il coordinatore del circolo del Pd risponde alle affermazioni dell'ex sindaco
ACQUI TERME – Ieri il vice sindaco Paolo Mighetti, oggi è Ezio Cavallero, coordinatore del circolo acquese del Partito Democratico, a replicare alle dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco (e attuale candidato alla poltrona di Palazzo Levi) Danilo Rapetti a riguardo del “fallimento Avim”. Rapetti nella giornata di giovedì 21 ha rispedito al mittente le responsabilità che Cavallero e Mighetti hanno messo in carico all’amministrazione guidata nel 2008 (e fino al 2012) dall’ex sindaco e poi dal suo successore (dal 2012 al 2017) Enrico Bertero.
Cavallero ricorda a Rapetti come nel 2008, nel corso di due sedute del Consiglio Comunale, «venne costituita la società A.V.IM. e vennero conferiti ad essa gli immobili comunali non utilizzati a fini istituzionali. Garbarino, Borgatta, Ferraris ed io, che argomentavamo come si stesse facendo un grave errore con conseguenze disastrose sul piano finanziario e fallimento finale, fummo da te e da altri apostrofati di arretratezza e con sufficienza non considerati. Purtroppo per i concittadini di Acqui avevamo ragione ed ora sono loro che subiscono il danno».
Il coordinatore del circolo del Pd sottolinea poi quanto stabilito dalla Corte dei Conti: «È stato precisato che “la perizia Barisone valorizza gli immobili ancora di proprietà di AVIM per complessivi 1.709.220 euro, a fronte di un valore di conferimento di euro 7.893.000, di cui 6.109.750 euro, corrisposti dalla Società all’Ente socio (unico Comune di Acqui Terme) a seguito dell’operazione di cartolarizzazione. I proventi di tale operazione sono stati utilizzati solo in parte per spese in conto capitale: infatti, su circa 6 milioni di euro di proventi, circa 4,5 milioni di euro sono stati destinati a spesa corrente“. Cosa significa la riportata affermazione della Corte? In parole povere – afferma Cavallero – è come se un padre di famiglia, anziché comportarsi in modo parsimonioso, vendesse la casa di abitazione per spendere la gran parte del ricavato in feste, vacanze e ristoranti, rimanendo così senza denaro e casa. Quella operazione di cartolarizzazione era intrinsecamente sbagliata perché era un prestito dato dalla Banca a fronte di interessi da pagare e con garanzia di immobili ipervalutati come la realtà delle cose ha dimostrato, tutto facilmente prevedibile».
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"Nel 2012 i conti erano a posto. L'attuale amministrazione cosa ha fatto in quattro anni?"
Come già il vice sindaco Mighetti, anche Ezio Cavallero mette in evidenza i rapporti di “buon vicinato” che, per motivi elettorali, al momento intercorrono tra Danilo Rapetti ed Enrico Bertero, «colui che ha aggravato la situazione A.V.IM. al punto che l’esito fallimentare era segnato. Oggi Bertero con propria lista sostiene la tua (Rapetti) candidatura. Comunque consiglio a tutti la lettura della deliberazione n.128/2020 della Corte dei Conti (reperibile su internet) che, peraltro, riprende la precedente del giugno 2020 n.70 sul rendiconto 2018 del Comune di Acqui (ecco perché il Vicesindaco Mighetti afferma di avere ereditato da Bertero il disastro già compiuto)».
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Rispondendo alle affermazioni di Mighetti e Cavallero, l’ex sindaco Rapetti aveva sottolineato come «nel 2016 siano stati proprio quelli del Pd, alla guida della Regione, a vendere le Terme di Acqui a un privato senza nemmeno aver avuto per le mani un valido piano industriale». Cavallero ribatte così: «Sulla vendita delle Terme di Acqui S.p.A. l’Amministrazione del tempo, sindaco Bertero, sostenne, in Regione, la vendita senza lacci e lacciuoli, a conferma basta rivedere su YouTube, digitando “intervista Enrico Bertero Sindaco di Acqui Terme”, come festeggiava l’acquisizione delle Terme da parte della famiglia Pater (Finsystems). Chissà chi fece entrare con lo 0,08 % nel capitale delle Terme di Acqui S.p.A. la Finsystems, percentuale che ha permesso l’esercizio della prelazione. Comunque tutto ciò è passato, peccato che il disastro finanziario pesa e peserà sul Bilancio del Comune».