Il Santo di oggi, 22 aprile, è San Teodoro il Siceota
Oggi, 22 aprile, la Chiesa celebra San Teodoro il Siceota
Il Santo di oggi, 22 aprile, sono San Teodoro il Siceota e Sant’ Abruncolo (Apruncolo) di Treviri
La vita del Santo
Teodoro nacque a Sykeon in Galazia. Sua madre e sua zia gestivano un albergo che fungeva anche da postribolo, fino a quando arrivò un cuoco tanto bravo nell’attrarre i clienti che le donne non ebbero più bisogno di guadagnare il denaro prostituendosi. Il cuoco era anche persona devota e incoraggiò il giovane Teodoro a visitare le chiese locali, gli insegnò a pregare e lo introdusse alla pratica del digiuno.
Questa iniziale direzione spirituale ebbe così influenza su Teodoro che egli si fece eremita. La fama della sua santità attraeva visitatori, i quali gli attribuirono lo speciale dono dell’esorcismo contro gli spiriti maligni. Per evitare che si diffondesse ulteriormente la sua fama si ritirò sulle montagne e provò a vivere in una grotta murata, nota soltanto a un’altra persona. Fu ordinato prete a soli diciott’anni, dopo di che andò in pellegrinaggio a Gerusalemme, dove ricevette l’abito monastico.
Inaugurò uno stile di vita estremamente austero e si narra che vivesse in alcune ceste sospese. Trascorse il resto della vita nel suo monastero, operando miracoli e consigliando e aiutando i molti che gli facevano visita. Morì nel 613. Per tutta la vita era stato particolarmente devoto a S. Giorgio, contribuendo alla divulgazione del suo culto.
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Sant’ Abruncolo (Apruncolo) di Treviri
Vescovo
Vissuto tra il V e il VI secolo, Sant’Abruncolo (o Apruncolo) è stato un vescovo di Treviri, città della Germania occidentale. Le informazioni su di lui sono scarse e frammentarie.
Le date del suo episcopato sono incerte: si presume che sia stato in carica tra il 511 e il 523. Non si sa se provenisse dal clero di Treviri o se fosse stato inviato da Teodorico I, re degli Ostrogoti.
Dopo la sua morte, avvenuta intorno al 525, Sant’Abruncolo fu sepolto in un oratorio dell’abbazia di San Sinforiano a Treviri. I suoi resti furono poi traslati diverse volte: nel 1047 nella chiesa di San Paolino, nel 1136 nell’abbazia di Springiersbach e infine in una chiesa di Itzig in Lussemburgo.