Vinitaly 2022, conclusa la 54° edizione
Si conclude questa edizione di Vinitaly, edizione che nelle impressioni dei nostri espositori è stata positiva e, anche se con…
L'enologo non ha dubbi: "Penso che questo evento non sia assolutamente finito"
“Il Vinitaly è il fulcro. Il Vinitaly succede lì (a Verona). Il Vinitaly è da non perdere“: usa parole chiare, come di consueto, l’enologo Donato Lanati, in visita nei giorni scorsi alla 54esima edizione del Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati per una quattro giorni di eventi, degustazioni tecniche, verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati del mondo.
“Il Vinitaly – prosegue – è l’evento/incontro che, in quattro giorni o in poche ore, consente un concentrato di occasioni e di opportunità a livello globale; penso che non sia assolutamente finito e, soprattutto, credo sia meglio non farselo scappare. In pochi giorni incontri il mondo: ad ogni passo e dovunque volgi lo sguardo le lingue e le culture si intrecciano moltiplicandosi. Con questa nuova edizione, finalmente, ho notato un’importante scrematura, con un pubblico selezionato che concorre ad elevare di valore, prestigio e notorietà il Salone stesso. Interessanti anche le occasioni Fuori Salone ricreate nel format Vinitaly and The City”.
Vinitaly 2022, conclusa la 54° edizione
Si conclude questa edizione di Vinitaly, edizione che nelle impressioni dei nostri espositori è stata positiva e, anche se con…
Lanati del resto non ha dubbi: “Credo che un’altra preziosa, sennonché unica, valenza del Vinitaly sia rappresentata dall’occasione di incontro e di confronto tra gli stessi produttori, i quali solo mettendosi in rete, e anche in discussione, potranno iniziare a tracciare i nuovi scenari e affrontare le sfide del futuro, in termini di transizione ecologica e di cambiamenti climatici. Il vino è il primo ambasciatore della cultura di un luogo, che attraverso millenni di storia ha accompagnato i cambiamenti. Il vino è portatore di cultura. Il vino è un progetto sociale ed economico che può contribuire a risollevare intere regioni; è il ‘mezzo’ più veloce per promuovere i territori giungendo, in poche ore, sulle tavole di tutto il mondo. Ma attenzione: la gente vuole armonia e, parimenti, predilige vini armoniosi a partire dalla luce, dal colore e dal profumo fino al sapore. Sarà l’armonia a soddisfare il caos dei sensi…“.