Il Santo di oggi, 19 aprile, è San Leone IX Papa
Oggi, 19 aprile, la Chiesa celebra anche San Geroldo
Il Santo di oggi, 19 aprile, è San Leone IX Papa ma viene anche celebrato San Geroldo.
La vita di San Leone IX
Papa dal 12/02/1049 al 19/04/1054 – Il suo nome era Brunone di Dagsburg e nacque in Alsazia nel 1002 da nobile famiglia. A circa cinque anni fu affidato al vescovo di Toul, Bertoldo, promotore di fiorenti scuole, frequentate da allievi appartenenti alla nobiltà. A diciotto anni divenne canonico di Saint Etienne e a 22 anni diacono.
Nel 1026 a soli 24 anni fu eletto vescovo di Toul e mantenne la carica per 25 anni. Nel 1048, a Roma morì il papa Damaso II e l’imperatore Enrico III, dovette nominare il successore; la sua scelta cadde sul vescovo di Toul, Brunone, il quale restio, cercò in tutti i modi di evitarlo, ma l’insistenza di Enrico III ebbe la meglio. Brunone accettò ma con la condizione che il clero e il popolo romano, approvassero questa scelta. Arriva a Roma vestito da pellegrino e a piedi scalzi. Fu intronizzato il 12 febbraio 1049 prendendo il nome di Leone IX.
Nel suo pontificato si oppose fortemente alla simonia e al matrimonio dei sacerdoti. Papa Leone IX intraprese lunghi viaggi missionari attraverso l’Europa. Nel 1053 guidò un esercito contro i normanni per difendere i territori della Chiesa. Venne imprigionato e si ammalò in carcere. Morì a Roma il 19 aprile del 1054 dopo sei settimane dal rilascio.
La sua tomba è nella basilica vaticana a sinistra dell’altare di San Giuseppe. La città di Benevento nel 1762 l’ha eletto a suo patrono.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Geroldo
Non si hanno notizie riguardo alla prima parte della sua vita, ma è noto che a mezz’età si ritirò dal mondo per condurre una vita solitaria di preghiera e penitenza. Secondo la tradizione Geroldo donò le proprie terre all’abbazia di Einsiedeln dove erano monaci i due figli, Cuno e Ulrico, per ritirarsi nella foresta, dove un amico, il conte Ottone, gli diede un lotto di terra.
Non rimane però nessuna testimonianza scritta di un tale lascito fatto all’abbazia. Visse da eremita nella Walsertal, valle del Vorarlberg, in un luogo chiamato Friesen. Negli anni seguenti, quando la foresta fu ripulita, sul luogo della cella venne costruita dagli abati di Einsiedein, molti dei quali imparentati con la famiglia di Geroldo, una chiesa.
Questa fu distrutta durante la Riforma, ma nel 1663 l’abate Placido ne fece costruire una nuova in cui fu posta una teca contenente le reliquie di Geroldo accanto a quelle dei figli, attorno alla quale è sorto il paese di Sankt Gerold, meta di pellegrinaggio.
Sant’ Emma di Sassonia
Emma nacque in Germania e visse intorno dell’anno Mille. Era sorella di San Meginverco, Vescovo di Paderborn, ed aveva sposato in giovanissima età il conte Ludgero, il quale però morì dopo pochi anni di matrimonio.
Santa Emma rimase vedova per quarant’anni, e vedova esemplare, facendo della sua delicata condizione uno strumento più raffinato di perfezione spirituale.
Alla morte del marito, era ricca, giovane e bella. Avrebbe potuto rifarsi una vita, vivere onestamente, magari virtuosamente, accanto ad un altro uomo e nell’affetto di una famiglia. Scelse invece la via più difficile: quella della rinunzia al mondo e a tutti i suoi allettamenti.
Quando morì, nel 1040, si era spogliata non soltanto delle sue doti femminili, della bellezza e della gioventù, ma anche di tutte le sue ricchezze materiali.