Costi e servizi inadeguati: è fuggi fuggi dal canile di Ovada
Diversi comuni del territorio hanno deciso di recedere dal contratto
OVADA – Un accordo stipulato poco più di un anno fa che oggi sembra essere diventato, per qualcuno, carta straccia. Una “rottura” maturata sulla base dei mal di pancia legati alla passata gestione e alimentata anche dalle maglie della convenzione stessa. Se non è proprio un “fuggi – fuggi” poco ci manca.
Anche Cassinelle, dopo Rocca Grimalda, Cremolino e Molare ha deciso di recedere dall’intesa tra i quindici comuni del territorio per la gestione del servizio di cattura dei cani e di canile sanitario. La delibera è passata qualche giorno fa. E se Rocca Grimalda ha già formalizzato il suo ingresso nell’orbita del canile di Novi Ligure, altri paesi inseriti nella convenzione stanno alla finestra, immaginando un indirizzo futuro diverso.
Costi e oneri
Una convenzione che «non risponde alle affettive necessità per un servizio adeguato alla realtà odierna. La presenza di realtà che offrono un più ampio servizio e ad un costo più vantaggioso». Il linguaggio burocratico, per una volta, non lascia spazio a fraintendimenti.
«Ho segnalato – chiarisce Roberto Gallo, primo cittadino a Cassinelle – il dettaglio sui costi (2.70 euro ad abitante, ndr) come principale fonte di criticità. Sono risorse non facili da rinvenire in tempi in cui le casse dei nostri enti sono spesso vuote». La struttura di località Campone è oggi gestita dall’associazione genovese Una che si aggiudicò la gara d’appalto dello scorso anno con un’offerta da 169.967 euro per un rapporto che si concluderà nel maggio 2025.
Dal momento dell’ingresso i nuovi gestori hanno riorganizzato il servizio con l’ausilio di volontari ovadesi già presenti prima del cambio della guardia. «La gara è stata regolare – la replica del sindaco di Ovada, Paolo Lantero – Abbiamo lavorato per la soluzione migliore. Sui costi, segnalo che la manutenzione è sempre stata a carico del nostro ente».