Valenza: dal prossimo anno nuove tariffe per i servizi scolastici
Niente quota fissa per la mensa, aumenta la tariffa per pre e post scuola
Duro il presidente della commissione bilancio: «I cittadini non risparmiano nulla, fortunatamente le famiglie non sono stupide»
VALENZA – Nei giorni scorsi dal Comune di Valenza è stata comunicata la modifica di alcune tariffazioni dei servizi scolastici.
A partire dal 1° settembre prossimo sarà eliminata la quota di iscrizione annuale alla mensa: il servizio verrà pagato unicamente in base al numero di pasti consumati, di volta in volta. Inoltre, il costo sarà lo stesso sia per i residenti che per i non residenti in città. Per il servizio di pre e post scuola ci sarà invece un aumento.
Valenza: dal prossimo anno nuove tariffe per i servizi scolastici
Niente quota fissa per la mensa, aumenta la tariffa per pre e post scuola
In merito arriva il commento del consigliere comunale Luca Ballerini, capogruppo di Valenza Futura e presidente della Commissione Bilancio.
«Fuffa, sempre e solo fuffa – spiega senza mezzi termini – una misura presentata come un taglio della spesa per i cittadini quando invece è esclusivamente una ridistribuzione dei costi, si toglie la quota fissa per aumentare i costi dei buoni pasto (Linus la coperta la gestiva meglio). Le modifiche, come riferito in commissione bilancio sono a ‘isorisorse’, cioè a costo 0 per il Comune; praticamente il Comune non investe nessuna risorsa per ridurre i costi dei servizi alla cittadinanza» il suo commento.
Prosegue Ballerini: «Avevo proposto all’Amministrazione di tagliare su iniziative non essenziali – spiega riferendosi ad esempio alle distribuzioni di mimose in occasione dell’8 marzo – per costruire un fondo che andasse intanto a ridurre del 50% la quota fissa (ma con buono pasto non aumentato) per poi in futuro cercare di eliminare l’odiata quota fissa ed avere un reale risparmio. Se il Comune non stanzia di più i cittadini non risparmiano nulla, fortunatamente le famiglie non sono stupide e hanno già fatto i loro conti. Se vogliamo l’unica vera scelta politica è stata pareggiare il costo del buono tra residenti e non, personalmente non sono d’accordo perché alla fine dell’anno se è necessario ripianare un disavanzo lo si fa con i contributi solo dei valenzani, io, per una sorta di giustizia contributiva, una minima diversificazione tra residenti e non l’avrei mantenuta considerati i costi non bassi dei servizi e del fatto che la quota di morosi non è così irrilevante. Spero finisca presto la stagione degli annunci e inizi quella dei fatti».