Il 17 aprile è la Giornata mondiale della lotta contadina
Oggi, 17 aprile, si celebra la Giornata mondiale della lotta contadina, data scelta in memoria del massacro di 19 contadini che lottavano per la terra e la giustizia in Brasile, nel 1996. La giornata si pone come scopo quello della difesa dei contadini e delle contadine che lottano per i loro diritti.
La ricorrenza si concentra sulla sulla protezione della vita e del lavoro agricolo dei contadini, ribadendo il ruolo strategico che può svolgere l’agricoltura familiare nel processo di trasformazione economica e sociale e nella salvaguardia dell’ambiente.
L’Onu approvò nel dicembre del 2018 la “Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle persone che lavorano in ambito rurale“, frutto di una battaglia di 17 anni, la Dichiarazione ricopre un ruolo di strumento giuridico internazionale, con l’obiettivo di proteggere un’importante parte della popolazione mondiale che dipende, per la propria sussistenza, dalla terra e dalle risorse naturali del territorio in cui vive, e che si trova prevalentemente in condizioni di povertà.
I dati
Secondo la Banca Mondiale le aree rurali sono abitate da oltre 3 miliardi di persone, ossia il 40% della popolazione mondiale, e l’agricoltura contadina svolge un ruolo fondamentale per garantirne la sopravvivenza. In Europa le persone impiegate nel lavoro agricolo sono circa 25 milioni, di cui la maggior parte sono piccole aziende agricole che posseggono terreni inferiori ai 5 ettari.
Nonostante l’importanza che ricopre questa realtà per la nostra economia, il settore agricolo ha subito un’incisiva penalizzazione dalle scelte della politica agraria: l’80% delle risorse destinate al 20% delle aziende, premiando le produzioni dell’agrobusiness (monocolture, allevamenti zootecnici), piuttosto che le piccole aziende.
In questo periodo i temi relativi a sovranità alimentare, biodiversità agricola, sostenibilità climatica, giustizia sociale, ruolo dell’agricoltura contadina, sono stati al centro della discussione nel preparare la nuova Politica agricola comune (Pac) per il periodo 2023-2027, ma quest’ultima che appunto che doveva segnare una svolta nella difesa delle produzioni sostenibili, ancora una volta non è riuscita a liberarsi dai condizionamenti del settore agroindustriale.