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Il video è stato proiettato lunedì scorso al teatro Splendor
OVADA – La ricerca quotidiana di un’autonomia da conquistare, a volte con difficoltà, ma anche con tanta determinazione. La battaglia è quella portata avanti da Arcangelo, Marco e Paolo. A raccontare i loro sforzi il video realizzato nell’ultimo anno per documentare il progetto “Lo Zainetto in spalla”, esperienza di convivenza coordinata dal Consorzio Servizi Sociali in collaborazione con la cooperativa Co. Ser. Co. di Genova.
«Abbiamo cercato – ha spiegato Gianni Zillante, direttore del Consorzio dal palco del teatro Splendor dove (lunedì scorso) è stato presentato il video – di dare una risposta a due esigenze fondamentali: per i ragazzi l’autonomia è necessaria per sviluppare un percorso di vita. Per le famiglie è una risposta indiretta alle incognite che inevitabilmente riguardano il futuro».
Le operazioni si sono sviluppate, dopo che l’idea è stata elaborata durante il lockdown del 2020, all’interno di un appartamento di via Gramsci, la naturale continuazione di precedenti progetti già portati avanti dal Consorzio con successo.
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In tanti hanno lavorato in questo periodo: la progettista Valentina Aquaroli, gli educatori Marco Albertelli e Giulia Rubino, Lorenzo Crocco, operatore che ha realizzato il video. Ma ad appoggiare dietro le quinte, oltre alle famiglie, tanti collaboratori e “amici” del Consorzio. Tutti consapevoli che in alcuni casi gesti che per la maggior parte delle persone sono scontati, per alcune categorie sono conquiste: la spesa al supermercato, la tavola da apparecchiare, decidere in che modo trascorrere del tempo assieme.
Il plauso all’iniziativa è arrivato dal sindaco, Paolo Lantero. «Il Consorzio – ha spiegato – partorisce sempre idee eccellenti». I tre protagonisti frequentavano abitualmente il centro diurno “Lo Zainetto” di via Novi. Con l’ingresso nell’emergenza sanitaria la loro quotidianità è stata stravolta. «Ci siamo resi conto – precisa Aquaroli – che la principale esigenza dei ragazzi era quella di stare assieme». Videoconferenze e supporti informatici, seppur importanti, insufficienti a soddisfare l’esigenza di contatti e rapporti umani. Il progetto “Lo Zainetto in spalla” si è sviluppato con il sostegno della Fondazione Crt.