Plusvalenze, tutti assolti. Anche Parma e Pisa
Il tribunale federale non ha accolto le tesi della Procura
ROMA – Tutti assolti, 59 dirigenti e 11 club.
Il Tribunale federale smonta tutto l’apparato accusatorio del procuratore Chiné e dà un colpo di spugna al caso delle plusvalenze. Che, a sua volta, aveva molto ammorbidito la posizione dei due club di B coinvolti, Parma e Pisa, accusati di aver creato plusavalenze per l’iscrizione al campionato in corsso.
Chiné aveva avanzato, comunque, attenuanti, per via della nuova proprietà. in entrambi i casi, pur chiedendo inibizioni per i nuovi proprietari.
Invece, tutti prosciolti, accogliendo integralmente l’apparato difensivo dei club e non preso in considerazione, invece, né eventuali violazioni delle norme federali in materia economica e gestionale, né una mancata lealtà, che invece erano state richiamate da Chiné nelle sue richieste di ammende e squalifiche.
Escono indenni anche i due sodalizi di B: Chiné aveva chiesto 338 mila euro di multa per il Parma e 90mila per il Pisa, e inibizioni di durata diversa per i dirigenti. Fra una settimana si conosceranno le motivazioni, poi Chiné deciderà se avanzare istanza di ricorso alla Corte d’appello federale.