Lungo il Po una foresta 'condivisa': migliaia di piantumazioni nell'Alessandrino
Il progetto di piantumazione presentato da Regione e Ente-Parco
Il progetto dell'Ente di gestione delle aree protette per la zona che da Crescentino (Vc) arriva a Valenza
CASALE – Ai progetti non serve solo slancio e dedizione ma anche cura costante: è così che è nato il progetto ‘In settimana, lungo il Po’ – ideato dall’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e finanziato dalla Regione Piemonte – che ha permesso di creare sei posti di lavoro.
Grazie al finanziamento sarà quindi possibile effettuare interventi di manutenzione in diversi nuclei della ‘Foresta condivisa del Po piemontese’, nel tratto che fiancheggia il Po fra Crescentino e Valenza, e di conseguenza anche nel bacino casalese. Gli oltre settanta interventi di rigenerazione ambientale realizzati negli anni in trentatré comuni richiedono periodicamente attenzione: a Morano sul Po (Pobietto) per esempio, ma un impegno particolare è necessario proprio a Casale, dove è in corso anche il progetto ‘Vivere il Po’, cofinanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che prevede vari interventi di miglioramento ambientale lungo le sponde in tutto il tratto urbano.
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Il progetto di piantumazione presentato da Regione e Ente-Parco
E in questo modo le sei persone assunte (attraverso un bando emesso dai Centri per l’impiego e che fanno parte di una graduatoria di persone disoccupate con requisiti di accesso prestabiliti) lavoreranno per i prossimi sei mesi in forza alla cooperativa Marcondiro, aggiudicataria delle attività, coordinatrice ed esecutrice del progetto. Il loro è un gruppo interculturale, formato da due armeni, una giovane nigeriana e tre italiani; uno di loro conosce molto bene il territorio tutelato perché da anni svolge anche attività di volontariato proprio nelle aree protette.
Il lavoro consiste nel ripristinare sentieri, riparare staccionate, rimuovere i rifiuti lasciati da fruitori incauti, effettuare manutenzione agli arredi e alla segnaletica, eliminare la vegetazione infestante, intervenendo ovunque la ‘Foresta condivisa del Po piemontese’ abbia bisogno di loro.