L’11 aprile è la Giornata nazionale del mare
Oggi, 11 aprile, ricorre la Giornata nazionale del mare istituita il 13 febbraio 2018, con l’entrata in vigore del nuovo Decreto sul Codice della Nautica, con lo scopo di valorizzarlo come risorsa culturale, scientifica, ricreativa ed economica. L’obiettivo è quello di educare le nuove generazioni a divenire cittadini “attivi” del mare, tutori per la conservazione del bene e suoi diffusori per la cultura che esso implica.
La tutela del mare in Italia
Le aree marine protette in Italia sono 27, con l’aggiunta di 2 parchi sommersi, raggiungendo complessivamente circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa. Il 19,12% delle acque territoriali italiane (0-12 miglia nautiche) è coperto da aree marine a vario titolo protette: ciò implica che in queste aree le attività umane, come pesca e turismo, dovrebbero essere parzialmente o totalmente limitate, permettendo quindi della riproduzione di pesci, conservando così biodiversità del più grande ecosistema del Pianeta, tuttavia soltanto lo 0,1% è coperto da aree a protezione integrale.
L’Italia insieme ad altri stati come Regno Unito, Spagna, Germania e Francia, è tra i maggiori contributori all’Economia Blu dell’Unione Europea sia per l’occupazione (con un contributo combinato del 58%) che per il valore aggiunto lordo (69%). Nel 2017, in termini di valore aggiunto lordo (Val) dell’economia blu dell’Ue il bacino marittimo del Mediterraneo, di cui fa parte l’Italia, ha toccato quota 59,6 miliardi di euro, 29% del totale a livello europeo, arrivando dopo Oceano Atlantico (73,4 miliardi di euro) e Mare del Nord (63 miliardi di euro).
Tuttavia il 40% dell’occupazione della Blue Economy si trova nel Mediterraneo (1,78 milioni di dipendenti), il 29% nell’Oceano Atlantico (1,29 milioni di dipendenti) e solo il 20% nel Mare del Nord (0,87 milioni di dipendenti). Per quanto riguarda l’Italia nel decennio 2009-2018 ha visto la sua quota di occupazione e di Val diminuire, ma ricopre invece un ruolo importante dal punto di vista ambientale: infatti si stima che sequestri 13.2 milioni di tonnellate annue di Carbonio Blu, il valore più alto tra gli stati membri dell’Ue del Mediterraneo.