Recinzione anti Psa: “Lavori al via tra poche settimane”
Il tracciato della barriera artificiale comprenderà anche parte dell'Acquese
ACQUI TERME – Dopo il rinvenimento nei giorni scorsi di una carcassa di cinghiale infetto da peste suina africana nel territorio comunale di Prasco, la Regione ha deciso di allargare la prevista maxi recinzione anche a quel territorio dell’Acquese che si estende verso Sassello. Ciò comporterà un prolungamento della recinzione di diverse decine di km della rispetto ai 230 km inizialmente previsti.
“Dobbiamo fare in fretta”
Nella giornata di ieri al Centro Congressi di Acqui Terme la Giunta regionale ha annunciato agli agricoltori e agli allevator del territorio l’approvazione del piano di contrasto alla diffusione della Psa, a 24 ore dall’approvazione del regolamento nazionale di gestione dell’emergenza.
«È un obiettivo al quale stiamo dedicando grandi energie», ha dichiarato il presidente regionale Alberto Cirio. «Sarà il vice presidente Fabio Carosso a coordinare il tavolo dei lavori insieme all’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Bisogna fare in fretta. È un piano molto dettagliato che prevede da una parte il contenimento ma dall’altra anche l’abbattimento delle specie dei cinghiali che abbiamo in regione e che stanno diventando un problema sempre più grande. Non possiamo lasciare da soli gli agricoltori nella gestione dei problemi della fauna selvatica. I primi 3 milioni di euro per indennizzare chi ha abbattuto i suini sono stati stanziati dalla Regione, così come il milione e 800 mila euro per gli agricoltori che hanno subito danni alle coltivazioni. Nominare il commissario Ferrari è stato importante, ma bisogna dargli i poteri e i soldi per far sì che la barriera venga realizzata prima possibile, in modo da impedire ai capi malati di spostarsi nelle zone non ancora infette».
“Fine lavori entro l’estate”
Da lunedì partirà la “task force” coordinata dal commissario Angelo Ferrari, «in prima battuta – sottolinea il vice presidente della Regione, Fabio Carosso – con un confronto con la Provincia, le unioni montane, le associazioni di categoria, l’Asl, ecc. Grazie alla realizzazione di questa recinzione, già dall’inizio dei lavori, potremo tornare gradualmente alla normalità, anche per ciò che riguarda le attività outdoor e quindi la riapertura dei sentieri». Secondo quanto dichiarato da Carosso, i lavori per l’installazione dei primi tratti di recinzione potrebbero partire «nell’arco di un paio di settimane, per concludersi entro la fine dell’estate». In totale, la realizzazione della barriera artificiale prevede un costo di circa 10 milioni di euro, finanziati dallo Stato.
«Mi preme sottolineare – aggiunge l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – che la Psa non ha alcun effetto sulla salute umana. Negli ultimi mesi la carne suina piemontese ha perso almeno il 30% del suo valore di mercato, un dato assolutamente ingiustificato. In Piemonte abbiamo 1 milione e 300mila suini da salvaguardare, una filiera importante per tutta Italia. Abbiamo già abbattuto 7mila suini nella zona considerata infetta. Con questa recinzione andremo a evitare nuovi focolai e lo spostamento dei capi infetti in altre aree».