Il Santo di oggi, 9 aprile, è San Demetrio
Oggi, 9 aprile, la Chiesa celebra anche Santa Casilda di Toledo
San Demetrio
Martire – Poche e controverse le sue notizie biografiche. Potrebbe essere morto a Tessalonica in Grecia intorno al 306 ca.
È uno dei martiri più venerati dalla chiesa occidentale ed è soprannominato ‘il Megalomartire‘. Proviene da un’agiata famiglia greca. L’unica notizia certa sulla sua vita è quella del suo martirio a Tessalonica avvenuto intorno nel 304 sotto la persecuzione di Massimiano.
Viene arrestato perché diffonde il messaggio evangelico e giustiziato presso le terme locali, trafitto da lance. A Tessalonica viene eretta una basilica in suo onore e sul luogo del suo martirio.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Santa Casilda di Toledo
Eremita – Casilda nasce a Toledo, in Spagna e il padre è l’emiro della città. In giovanissima età viene educata alla religione musulmana. La fanciulla si scopre presto affetta da una persistente emorragia uterina (metrorragia) che nessun medico dell’epoca riesce a curare.
Casilda decide allora di recarsi nei pressi di Briviesca dove c’è una fonte molto venerata dai cristiani. La fanciulla si immerge nelle acque miracolose e guarisce immediatamente. A seguito di questo avvenimento decide di ricevere il Battesimo e inizia una vita eremitica nei pressi della fonte miracolosa: vive in una cella e passa la sua vita ad aiutare, con tutti i mezzi che ha a disposizione, i prigionieri e i perseguitati cristiani.
Secondo la tradizione muore nel suo eremo all’età di 100 anni. Viene sepolta nella chiesa di San Vincenzo ma nel 1750 le sue spoglie vengono trasferite in un santuario di nuova costruzione.
Santa Casilda viene invocata per la guarigione delle emorragie uterine e il suo culto è molto popolare a Burgos e a Toledo. A Briviesca c’è un ospedale a lei dedicato, con una chiesa annessa, che è meta di pellegrinaggi.
Iconografia
Nell’iconografia è spesso raffigurata con indosso un grembiule pieno di rose. Secondo la leggenda, infatti, un giorno Casilda viene sorpresa dal padre mentre nasconde nel suo grembiule vivande da portare ai prigionieri cristiani: al momento dell’incontro con il genitore, il cibo si trasforma immediatamente in un mazzo di rose.
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Sant’Acacio di Amida
Ambasciatore, Vescovo e Santo
Acacio di Amida, vescovo del V secolo, è ricordato per la sua carità verso i prigionieri persiani e per il suo ruolo nelle relazioni tra l’Impero Romano e la Persia Sassanide.
Nel 419-420, Acacio fu scelto dall’imperatore Teodosio II come ambasciatore presso il re sassanide Iezdgerd I. Durante la sua ambasciata, Acacio partecipò ad un sinodo indetto dal patriarca d’Oriente Yahbalahã I, dove si discusse l’adozione dei canoni dei concili occidentali.
Allo scoppio della guerra tra Romani e Persiani nel 421-422, Acacio si trovò ad Amida, dove assistette alle sofferenze dei prigionieri persiani deportati dai Romani. Commosso dalla loro condizione, vendette i vasi sacri della sua diocesi per sfamarli e riscattarli.
Il suo gesto di carità impressionò il re persiano Baharam V, che lo invitò alla sua corte. Acacio colse l’occasione per intercedere a favore dei cristiani in Persia e per avviare negoziati di pace tra i due imperi.
Nonostante i suoi sforzi, Acacio non riuscì a fermare la persecuzione dei cristiani in Persia sotto Baharam V. Una chiesa da lui fondata a Maskenã fu distrutta e le sue suppellettili confiscate. La data della sua morte è incerta, ma si presume sia avvenuta intorno al 425.