'Porta un amico allo stadio', da oggi i biglietti
Per la gara con il Pordenone. A Cremona saranno 250 sugli spalti questa sera
Fabbrini e Mantovani soono recuperati. Pierozzi dall'inizio? "Possibile, anche se non ha i 90 minuti"
ALESSANDRIA – Passare dalle parole, e dalla manovra fino ai 20 metri, ai fatti. Cioè finalizzare, segnare, vincere. Perché, come per chi con un solo biglietto domani porterà un amico alla stadio, e raddoppiando le presenze sugli spalti, anche l’Alessandria può raddoppiare il valore dei punti battendo il Pordenone.
Sul treno per la salvezza vuole salir, però,e anche la formazione friulana, “crede di poter rientrare e fa bene, perché sta giocando bene, il successo sul Frosinone avrebbe potuto essere anche più ampio. E c’è un giocatore, Cambiaghi, che può spostare gli equilibri e si sta dimostrando un valore aggiunto. Sarebbe stata, comunque, una partita difficile, adesso la è ancora di più”.
Difficile, ma fondamentale: è vero, ci saranno altre quattro tappe dopo quella di domani al Moccagatta, ma allontanare dalla corsa una rivale diretta conterebbe molto. Oltre al fatto di tenere almeno a distanza chi sta dietro, meglio se aumentando il vantaggio. Vincere “per la classifica e per l’autostima. Se ci saranno difficoltà dovremo avere personalità e lucidità per andare oltre. L’approccio sarà determinante, anche perché – insiste Longo – le gare, e le opportunità, stanno diminuendo”. Ripartire da Cremona, dunque, “perché la prestazione è stata buona, ma in superiorità numerica si doveva fare meglio. Come? Con la cura dei dettagli“.
La gara dell’andata ha insegnato molto. “Non solo quella, anche altre in questa stagione. Partenza giusta, due occasioni non sfruttate e gli equilibri si spostano per episodi. A Lignano quella sera, come martedì a Cremona abbiamo imparato che, quando si crea una opportunità, va sfruttata. Può farlo una squadra cinica, che capitalizza al massimo ciò che crea. Il cinismo pressupone qualità, attenzione, ferocia, perché basta una rete per cambiare, anche emotivamente, la partita”. Pordenone con una sola punta (Butic favorito) e con un 4-1-4-1. Come si affronta? “E’ l’atteggiamento delle ultime gare, ma hanno giocato anche in altro modo. Conta essere pronti per qualsiasi soluzione”.
Come è successo a Cremona, quando l’Alessandria ha difeso a 4, con Mustacchio e Parodi esterni bassi. “In tanti, e a più riprese, mi hanno chiesto perché l’Alessandria non si schierasse a 4 dietro. Lo abbiamo fatto, anche adattando qualche giocatore, perché questa rosa è costruita per la linea a 3”- Possibile, allora, ma difficilmente ripetibile domani, soprattutto contro il 4-1-4-1. “Una sola punta non significa essere meno offensivi. Il Pordenone ha un elemento come Cambiaghi che, insisto, adesso sta facendo la differenza. E poi ha Mensah, Butic, Candellone, tutti determinanti per rimettere in corsa i nostri avversari. Giudico un elemento fondamentale anche Deli che, senza infortuni, ha qualità da alta B”.
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Che gara sarà? “Tostissima, di più. Noi dovremo essere più determinati di una avversaria motivatissima”. Oltre alla difesa a 4, possibile, l’idea delle due punte insieme, Marconi e Corazza, è praticabile? “Abbiamo difeso a quattro, ripeto, adattando qualcuno, perché non abbiamo terzini di ruolo. Abbiamo provato, ci è sembrata la soluzione migliore. Dunque, non si può dire che Marconi e Corazza non giocheranno mai insieme. Hanno caratteristiche diverse, ma agiscono nella stessa zona del campo. Per giocare insieme, come è successo martedì per i due esterni di difesa, dovrebbero adattarsi e la squadra, al tempo stesso, metterli nelle condizioni di rendere al massimo”.
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Mantovani e Fabbrini sono recuperati, “oggi hanno svolto la rifinitura in gruppo e saranno convocati”. Pierozzi dall’inizio a destra, e Coccolo in difesa a sinistra sono soluzioni possibili? ” Dipende anche dal minutaggio. Dovremo scegliere se schierarli dall’inizio, perché i cambi forzati in corsa sono da evitare, soprattutto quando si gioca la terza gara in otto giorni”. Vale anche per Barillà. “Nino aggiunge più soluzioni, come mancino, ma non ha i 90′: si deve evitare di schierare, dall’inizio, tre o quattro elementi, in campo, ma già con la certezza di aver bisogno di un cambio, perché non reggono tutta la gara”.
Assente sicuro Gori. “Sta meglio: si lavora per averlo il 18 a Cittadella. Non si può correre il rischio di una ricaduta, perché significherebbe stagione finita. E il campionato dell’Alessandria non finisce certo con il Pordenone“. Anzi, entra ‘solo’ nel vivo.