‘La bella stagione’ diventa un film, grazie a due acquesi
Pierdomenico Baccalario e Massimo Prosperi sono gli autori del libro che racconta lo scudetto della Samp
ACQUI TERME – È il 1990, una piccola squadra vive una avventura epica, che cambierà la storia del calcio italiano. Ha la maglia blucerchiata, quella indossata dai protagonisti di quella che, per tutti, non solo per i protagonisti e per i tifosi, diventa “La bella stagione”, in un mondo del pallone non ancora omologato, in cui i piccoli sanno come diventare grandi. Trent’anni dopo, quel campionato di gol ed emozioni, soprattutto di grandi uomini che restano legati per sempre (pochi giorni fauna delle rimpatriate, a tavola, a Quinto), voluto soprattutto da Gianluca Vialli, diventa prima un libro e poi un film. E la provincia che ci azzecca, oltre ad avere un buon numero di sostenitori sampdoriani? A realizzare il volume e a seguire la sceneggiatura e le riprese sono due acquesi. Pierdomenico Baccalario e Massimo Prosperi, giornalisti e scrittori.
Riprese al via
Un successo di vendite, la proposta del regista Marco Ponti, autore anche di ‘Santa Maradona’, di portare quel racconto nelle sale cinematografico. A Vialli l’idea del docufilm è piaciuta, Baccalario affianca Ponti e Shadi Cioffi per i testi, con Andrea Delmonte e con la collaborazione allo sviluppo creativo di Bool on a Tree. Prosperi segue anche la troupe, soprattutto nelle riprese in Italia, a Genova, iniziate da quasi tre settimane, che dovrebbero completarsi anche prima della fine di aprile. L’opera è prodotta da Matteo Rovere e Leonardo Godano per Groenlandia con Rai Cinema e il sostegno di Genova Liguria Film Commission.