Fornaro: “Peste suina, servono soluzioni senza guerra di religione”
Approvato l'Odg a prima firma del capogruppo di Leu alla Camera
“La peste suina è una questione nazionale. Se la diffusione della Psa superasse i confini attuali della zona rossa ci troveremmo a mettere a rischio l’intera filiera suinicola italiana, che ha un valore di quasi 2 miliardi di euro con possibili rischi di blocco delle esportazioni verso altri paesi. Siamo quindi in una vera emergenza di tipo economico e sanitario. Per combatterla va seguita la scienza come fatto per il Covid-19, con un sistema articolato di deroghe per le attività escursionistiche ed economiche del bosco”: parole del capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro.
Il dossier elaborato da Camera e Senato
Secondo il parlamentare alessandrino, oltretutto, “a questo si aggiunge l’antica questione dei cinghiali e della sovrappopolazione di questi animali, perché tra i possibili vettori del virus ci sono proprio i cinghiali, che si spostano anche per decine di chilometri. Qui c’è il punto vero. Nei territori della zona interessata dalla Psa c’è un’oggettiva questione di sovrappopolamento dei cinghiali, alcune decine di migliaia di capi. Ci troviamo di fronte a un’emergenza e come tale va affrontata, non solo dal punto di vista della peste suina ma anche per i danni provocati all’agricoltura”.
L’ordine del giorno presentato da Fornaro
Per Fornaro, dunque, “vanno trovate delle soluzioni senza farne una guerra di religione. In questo provvedimento ci sono cose importanti. Il commissario deve avere tutti i poteri e le regioni devono coordinarsi nelle ordinanze. Bene gli aiuti economici alle attività produttive legate alla filiera suinicola, ma è necessario trovare risorse anche per tutte quelle attività legate a una economia di turismo lento come ristoranti e bed&breakfast, che stanno subendo un danno. Bene l’approvazione da parte del Governo di un ordine del giorno a mia prima firma per ristori alle attività turistiche danneggiate dalle ordinanze di chiusura”.