Eternit Bis: a Napoli Schmidheiny condannato per la morte di solo una vittima
La decisione della Corte d'Assise di oggi. Continua invece a Novara il procedimento penale per il decesso di 392 casalesi
NAPOLI – La Corte d’Assise di Napoli si è pronunciata in merito all’accusa di omicidio volontario nei confronti di Stephan Ernest Schmidheiny. L’imprenditore svizzero era sotto processo a Napoli per la morte di otto persone tutte ricondotte allo stabilimento Eternit di Bagnoli, di cui sei operai, la moglie di un ex lavoratore e un cittadino risiedente nell’area circostante.
Lo scorso 2 marzo i sostituti procuratori Anna Frasca e Giuliana Giuliano avevano chiesto una condanna a 23 anni e 11 mesi di reclusione. Oggi però la decisione della Corte: il reato è di omicidio colposo ed è così intervenuta la prescrizione per sei delle vittime, mentre per la morte di Franco Evangelista Schmidheiny è stato assolto perché il fatto non sussiste. La condanna si è così ridotta a 3 anni e 6 mesi per il solo omicidio colposo di Antonio Balestrieri, uno degli operai. Balestieri era deceduto per una prolungata esposizione all’amianto, previsto anche un risarcimento di 3300 euro per i suoi eredi.
Continua invece il processo Eternit Bis a Novara, dove il magnate svizzero si trova processato per l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale di 392 vittime casalesi.