Casale, l'ufficiale giudiziario bussa alla porta
Il problema sarebbe collegato a debiti pregressi
La replica all'attuale presidente Simone Servetti e alla propriet? di Console & Partners
CASALE – In questa stagione sul fronte calcistico casalese il clima non mai è stato dei più distesi. Se inizialmente a scaldare la piazza era stato lo scarso rendimento dei nerostellati (con il Sesia-bis la situazione sembra stia migliorando), a gettare ulteriore benzina sul fuoco nelle ultime settimane sono state questioni extracampo, con la polemica scaturita dalla visita al Palli dell’ufficiale giudiziario dopo il recupero con l’Asti (a cui va aggiunta l’interruzione del rapporto con il direttore generale Michele Padovano e lo sciopero dei giocatori con l’allenamento saltato per l’arretrato pagamento di alcune mensilità).
I vertici societari avevano prima lasciato intendere, e poi confermato, come la somma per cui il club sarebbe insolvente sarebbe derivata dalla precedente gestione. In replica arriva quindi l’ex presidente del Casale Fbc Giuseppino Coppo, che smentisce quanto dichiarato dall’attuale presidente Simone Servetti, uomo di fiducia della proprietaria Console & Partners.
Casale, l'ufficiale giudiziario bussa alla porta
Il problema sarebbe collegato a debiti pregressi
Coppo esprime la posizione «dei consiglieri e dirigenti riunitasi recentemente nello studio del dottor Scagliotti che ha redatto e certificato il bilancio de Fbc Casale Asd al 30 giugno 2021- e quindi spiega – Mi preme significare che nel corso della precedente estate ebbi a prendere contatto con l’attuale dirigenza, senza alcun intento lucrativo, ma al solo scopo di cedere il Casale a una compagine dinamica, che si era proposta con le migliori rassicurazioni, e con il principale obiettivo da parte mia di garantire una proficua continuità gestionale della gloriosa squadra di calcio del Casale. I conti dell’associazione erano sani e in regola, così come tutti i bilanci delle associazioni gestite per decenni da me e dal mio amico Lino Gaffeo. La situazione debitoria era del tutto fisiologica e conosciuta dall’acquirente».
L’ex presidente respinge al mittente le accuse e anzi, contrattacca: «Le dichiarazioni su presunti debiti di tre volte superiori al previsto sono quindi del tutto non veritiere. Dal mese di luglio 2021, nonostante gli accordi sottoscritti ho dovuto far fronte, nuovamente in prima persona, al ripianamento delle obbligazioni che la nuova gestione si era impegnata per iscritto a estinguere in tempi rapidissimi. Tralascio per questioni di decoro tutta un’altra serie non trascurabile di inadempimenti che mi vedono personalmente creditore nei confronti del nuovo assetto dirigenziale».
La questione – come sottolinea in conclusione anche Coppo – è tutt’altro che chiusa e passerà per vie legali: «A ogni buon conto, intendo precisare che ho già affidato alle cure dello studio legale di mia fiducia gestione della vicenda con l’incarico di intraprendere tutte le più opportune iniziative».