Alessandria-Spal, Marconi agguanta il pari
Avanti con Corazza, raggiunti e superati con una punzione di Viviani da 35 metri, i nuovi spingono i Grigi
Longo non è soddisfatto della prestazione. "Perso molti duelli, mai primi sulle seconde palle"
ALESSANDRIA – “Se mettiamo in fila tutte le gare in cui abbiamo raccolto meno, l’elenco è ben lungo. Questa volta abbiamo avuto anche un po’ di fortuna“.
Perché, lo sa bene anche Moreno Longo, l’Alessandria non ha giocato bene. Anzi, forse una delle prove più opache, soprattutto dopo due settimane che dovevano servire a recuperare energie, fisiche e mentali. “Prestazione sottotono“: come dire, punto guadagnato, contro una Spal che avrebbe potuto chiudere la partita in almeno tre occasioni, dopo la punizione di Viviani, che ha messo ko la testa e le gambe dei Grigi.
Alessandria-Spal, Marconi agguanta il pari
Avanti con Corazza, raggiunti e superati con una punzione di Viviani da 35 metri, i nuovi spingono i Grigi
Più luci che ombre. Fra le prime c’è il contributo della panchina: il pareggio è fatto da tre che sono entrati in corsa, a conferma che avere qualche soluzione in più aiuta. “Chi è subentrato lo ha fatto in maniera molto positiva e questo aiuta a spostare gli equilibri. Ci hanno permesso di ripartire con efficacia e di lavorare palle in transizione con una veemenza diversa“. Quella che ha messo Pierozzi e che, invece, non si è quasi mai vista in Mustacchio (e non solo oggi). “I ragazzi sanno che devono farsi trovare pronti, perché si può diventare importanti anche per pochi minuti”.
Però l’Alessandria di oggi non ha convinto neppure chi, come il tecnico, si aspettava una risposta diversa, aveva provato a costruirla nelle due settimane. E, però, non ha trovato gli effetti sul campo. “Siamo stati bravi a non capitolare nelle occasioni che la Spal ha avuto per chiudere il confronto”. Di buono, dunque, c’è “essere rimasti dentro la partita. Cercando l’episodio, anche in una gara sporca come questa, una palla gol può capitare. Ed è capitata”.
Tutto (poco) il buono, però, si ferma qui. “Prestazione, insisto, sottotono. Tanti elementi non al top. neanche liberi di testa, ma dobbiamo imparare a gestire anche questa pressione, è normale averla in partite come questa. E nelle prossime potrebbe anche salire. Giocare più liberi, più sereni, senza farsi condizionare da una situazione negativa”. Ben più lungo l’elenco di ciò che non ha funzionato. “Perso duelli in mezzo al campo, le seconde palle conquistate soprattutto dalla Spal, che ha lavorato meglio, arrivando prima”. Difficoltà enormi in mezzo al campo. “Lì abbiamo sofferto la loro fisicità. Zanellato e Pinato hanno vinto i confronti con Milanese e Ba, impedendoci di conquistare palla e ripartire”.
Differenza netta anche in attacco. “Quando noi mettevamo su palla, tornava indietro, quando lo hanno fatto gli ospiti, restava su. Nell’economia di una gara questo sposta gli equilibri”. Un punto, dunque, “con le unghie e con i denti. E con un pizzico di fortuna”.
Almeno sono tornati al gol gli attaccanti. L’ultimo su azione era di Corazza, a Brescia, un tempo enorme fa. “Lo sanno, le gare che mancano sono quelle più importanti, quelle che ricordano tutti. Ho fatto l’esempio di Rubin e Stanco, due che hanno giocato pochissimo l’anno scorso, ma se passano qui da Alessandria trovano qualcuno che, almeno, offre loro un caffè e anche qualcosa di più. Quello che conta è adesso: chi vuole, chi lo sente dentro, che ha motivazioni, chi capisce l’opportunità, deve tirare fuori tutto“. La Spal salva? “Non ancora, martedì ha una gara brutta con il Cosenza”.
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Davvero imparabile la punizione da 35 metri di Viviani? Oppure Pisseri fa fatto un passo verso sinistra e il capitano lo ha sorpreso? “Credo che Pisseri potesse fare poco su quella conclusione. Strana traiettoria, sembrava uscisse e poi è rientrata. Oggi abbiamo sofferto tantissimo le palle inattive della Spal: conta chi le calcia, Viviani ha un piede da A. Noi, invece, quest’anno, abbiamo una lacuna enorme, perché c’è nessuno che calcia le palle inattive e gli angoli“. Anche fisicamente la Spal ne aveva di più. “Vero: resta da capire in che misura il calo è psicologico o invece fisico. In mezzo noi avevamo Ba solo con un allenamento e mezzo e lo ha pagato moltissimo, in una gara in cui c’era da andare a 100 all’ora”.
Anche Milanese, però, ha fatto una fatica enorme. “Tommaso deve stare tranquillo, è un 2002 su cui stiamo lavorando e io ho fiducia. Le responsabilità deve darle a me e ai compagni, deve giocare libero di testa perché ha futuro”. Si è sacrificatro, però, in difesa. “Certo, ma più per merito della Spal che per una volontà sua. Nel duello con Zanellato, che si smarcava in appoggio, Milanese è stato costretto ad arretrare e lo ha fatto. Siamo mancati, a livello tecnico, quando la palla l’abbiamo avuta noi“.
Il recupero di Pierozzi servirà a Cremona? “E’ entrato bene, però dipende dalla condizione fisica. Il suo è un ruolo in cui servono minuti nelle gambe per incidere. Oggi una ventina, va gestito, perché non vogliamo una recidiva e, invece, si deve cercare di dare continuità”. Anche ad altri, come Parodi, che rientreranno martedì.
Rincorsa (alla salvezza) più in salita? “Rincorsa da vivere. Non dobbiamo dimenticare che chi sta lottando con noi: ad eccezione del Cosenza, sono squadre che a inizio stagione erano indicate per i playoff, e penso a Spal, Vicenza e Crotone. Ce la giochiamo contro organici forti, con le nostre qualità. Noi siamo ancora a credito di episodi a nostro favore. In un campionato ci sono partite in cui si gioca bene e non si raccoglie e altre in cui si fa una prestazione non bella, come oggi, e si strappa un punto. Anche questo ci deve insegnare qualcosa”.