Ucraini nell’Acquese: Caritas ed Emporio per gli aiuti alimentari
Don Falchero: "Anche diversi alloggi disponibili, ma al momento sono liberi"
ACQUI TERME – Non solo le raccolte dei beni di prima necessità da inviare a chi, fuggito dal Paese, si trova al momento nei campi profughi in Polonia oppure a coloro che sono ancora in Ucraina e sui quali incombe la costante minaccia bellica. Gli aiuti delle diverse realtà acquesi impegnate nel volontariato e nell’assistenza ai più fragili si stanno ora rivolgendo anche a quelle famiglie (per ora poche..) che hanno trovato rifugio da parenti o conoscenti residenti in Italia.
Da settimane la Caritas diocesana e la Protezione Civile di Acqui Terme stanno fornendo assistenza su vari fronti. «Abbiamo messo a disposizione dei nuclei familiari in fuga dalla guerra 8 alloggi di proprietà della Diocesi – spiega don Giovanni Falchero, direttore della Caritas acquese – per un totale di circa 25 posti letto. Al momento, però, tutti i nuclei abitativi sono liberi». Le famiglie arrivate sul territorio, infatti, a oggi sono state ospitate da parenti o da persone che hanno messo a disposizione abitazioni di proprietà. Ad Acqui sono due gli alloggi della Diocesi già predisposti per l’accoglienza, «all’interno del compendio immobiliare del ‘Ricre’, ma ne abbiamo altri distribuiti in diversi paesi dell’Acquese».
L’impegno della Caritas diocesana in questo momento è rivolto in particolar modo al sostegno alimentare: «Tramite l’Emporio Solidale di via Nizza – continua don Falchero – mettiamo a disposizione generi di prima necessità. Le famiglie ucraine ospiti ad Acqui o nei paesi limitrofi, inserite in un elenco a disposizione dei responsabili dell’Emporio, possono acquistare i prodotti per loro più necessari, proprio come in un supermercato». Gli alimenti raccolti dalla Protezione Civile che non sono stati spediti con gli aiuti umanitari, quindi in eccedenza, in questo modo non vanno sprecati. «Stessa cosa per gli indumenti – sottolinea Lorenzo Torielli, presidente dei volontari di Acqui – che stiamo mettendo a disposizione di coloro che in questo momento hanno accoglienza sul territorio».
Al momento sono 9 le famiglie assistite dall’Emporio Solidale per la fornitura di generi alimentari di prima necessità, per un totale di 23 persone provenienti dalle zone del conflitto.