Centrodestra, via agli incontri nei quartieri: oggi viale Cichero
La maggioranza che governa Novi Ligure è arrivata a metà mandato e organizza una serie di incontri con i cittadini
In viale Pinan Cichero a Novi Ligure anche l'ultima attività commerciale rimasta chiuderà i battenti
NOVI LIGURE — Un intero e popoloso quartiere di Novi Ligure sta per rimanere completamente privo di servizi commerciali. Da poco tempo in viale Pinan Cichero ha chiuso il negozio che faceva da edicola, tabaccheria e cartoleria e ora, secondo quanto hanno riferito gli stessi dipendenti, abbasserà le serrande anche il piccolo supermercato del quartiere.
Il 16 di aprile sarà l’ultimo giorno di apertura del discount, dopodiché i lavoratori saranno trasferiti in altri punti vendita della stessa catena, ad Alessandria o a Genova. I residenti della zona di viale Pinan Cichero sono preoccupati: «Questo è un quartiere molto popoloso e dove sono presenti anche molti anziani, soprattutto per loro sarà problematico andare a fare la spesa altrove», dice Antonella Gallo, già referente del comitato cittadino e oggi punto di riferimento per molti abitanti di quella porzione di Novi.
Il supermercato di viale Pinan Cichero è stato aperto circa trent’anni fa. È passato attraverso alcuni cambi di insegna, ma è sempre rimasto aperto al servizio del quartiere, fornendo un importante presidio contro il caro vita grazie ai prezzi concorrenziali.
Centrodestra, via agli incontri nei quartieri: oggi viale Cichero
La maggioranza che governa Novi Ligure è arrivata a metà mandato e organizza una serie di incontri con i cittadini
Ora l’alimentari più vicino è in via Mazzini, per acquistare un giornale invece bisogna andare in via Amendola. Il rischio è che viale Pinan Cichero si trasformi in un enorme dormitorio. Pietro Matteo Gallo, dal gruppo Facebook “Novi notizie e non solo”, ha lanciato l’allarme sulla desertificazione commerciale della zona: «Speriamo che il quartiere non finisca nel degrado, con l’abbandono della struttura».
Non è chiaro se l’attività verrà rilevata da qualche imprenditore o da un’altra catena di discount. L’immobile è di proprietà privata dal 2011, quando il Comune lo vendette per 262 mila euro.