Il 28 marzo è la Giornata mondiale dell’endometriosi
Ricorre oggi, 28 marzo, la Giornata mondiale dell’endometriosi, istituita per porre l’attenzione su una malattia che può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono. Per valutare l’incidenza di questa malattia e analizzarne i meccanismi di patogenesi, nel 2021 è stato indetto un bando di ricerca rivolto a tutti i ricercatori che operino in enti afferenti al Servizio Sanitario Nazionale e, a questo scopo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un decreto (decreto 22 marzo 2021) con cui ha autorizzato la spesa di 3 milioni di euro ripartiti sugli esercizi finanziari 2021-2022-2023.
Che cos’è
L’endometriosi è una malattia cronica e progressiva, che colpisce donne in età fertile ed è caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina.
I sintomi più frequenti sono mestruazioni dolorose, dolore pelvico cronico, dolore durante la minzione, sintomi gastrointestinali, dolore durante e/o dopo il rapporto sessuale, affaticamento. Questi sintomi rendono difficile la diagnosi in quanto sono comuni anche ad altre patologie. L’endometriosi è una delle cause più note di infertilità. Ne consegue che questa malattia può avere importanti ripercussioni sul benessere psicofisico delle donne che ne sono affette e sulla loro qualità di vita. L’endometriosi è una malattia diffusa ma poco conosciuta, pur interessando circa il 10% (190 milioni) delle donne e delle ragazze in età riproduttiva a livello globale. In Italia si stima ne siano affette oltre 3 milioni di donne. Può essere causa di sub-fertilità o infertilità nel 30-40% dei casi.
È considerata una malattia di rilevanza sociale in quanto, nelle forme più severe, la sintomatologia e i disturbi limitano la produttività lavorativa delle donne che ne sono affette. Dunque si tratta di una patologia da considerare con attenzione, dal momento che solo una bassa percentuale di donne che ne soffre sa di esserne affetta. La diagnosi, infatti, arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche. I medici di medicina generale e i ginecologi sono le figure strategiche per una pronta diagnosi e per il trattamento.
L’endometriosi è inserita tra i LEA nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, con riconoscimento al diritto all’esenzione di alcune prestazioni specialistiche.