I santi di oggi, lunedì 28 marzo, sono S. Stefano Harding, S. Cono di Naso e S. Proterio
Santo Stefano Harding
Stefano nasce nel 1060 a Meriot, in Inghilterra, in una ricca e nobile famiglia. Presto abbraccia la vita monastica e si ritira nell’abbazia benedettina di Sherborne. Dopo poco tempo, in seguito agli sconvolgimenti provocati dalla conquista normanna del territorio, abbandona il monastero. Si rifugia inizialmente in Scozia e poi a Parigi per dedicarsi ai suoi studi. In seguito decide di fare un pellegrinaggio a Roma con lo scopo di chiedere perdono per la sua rocambolesca fuga dalla vita monastica. Ottenuto il perdono fa il suo ingresso nella comunità di Molesme e si stabilisce nel monastero di Citeaux insieme a San Roberto. Qui diventa abate e lo rimane dal 1109 al 1133. Negli anni passati al comando, sistema e ordina la Regola cistercense e introduce una più rigida osservanza religiosa. Il monastero di Citeaux che era una struttura sulla via dell’estinzione sotto la sua guida si trasforma in un grande Ordine religioso. Scrive anche la Carta caritatis, un documento che definisce lo spirito di fratellanza fra le varie abbazie cistercensi.
La morte
Nel 1133, stanco e malato, si dimette dalla carica di abate. Questa decisione è stata anche presa per placare i contrasti che si erano venuti a creare tra i vari monasteri. Si spegne l’anno seguente e viene sepolto nella chiesa abbaziale di Citeaux. Viene canonizzato nel 1623.
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San Cono di Naso
Nasce a Naso (Messina) nel 1139 circa; il padre è il conte e governatore della città, Anselmo. Diventa molto giovane monaco nel monastero di San Basilio vicino al suo paese di nascita e riceve l’ordinazione sacerdotale a Frazzanò. Decide di fare vita eremitica presso la Rocca d’Almo, ma rientrerà successivamente nel monastero per diventare abate. In pellegrinaggio in Palestina, compie numerosi miracoli. Muore il 28 marzo 1236 a 97 anni e viene canonizzato nel 1630.
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San Proterio
Patriarca di Alessandria
Eletto patriarca nel 452, Proterio si trovò a guidare una Chiesa di Alessandria d’Egitto dilaniata dalle tensioni tra sostenitori del Concilio di Calcedonia e monofisiti.
Proterio si scontrò presto con l’opposizione dei monofisiti, guidati da Timoteo Eluro e Pietro Mongo. Le sue professioni di fede non convinsero del tutto neanche Papa Leone I, che lo esortò alla fermezza dottrinale.
La situazione degenerò con la morte dell’imperatore Marciano: gli anti-calcedoniani insorsero, cacciarono Proterio e consacrarono Timoteo Eluro al suo posto. Proterio, arrestato e poi liberato, fu infine massacrato nella chiesa di Quirino il 28 marzo 457.