Il 28 marzo è la Giornata mondiale dell'endometriosi
Ricorre oggi, 28 marzo, la Giornata mondiale dell'endometriosi, istituita per porre l’attenzione su una malattia che può essere fortemente invalidante per…
Il viceministro Pichetto Fratin: "Riconoscerla come malattia sociale è uno dei passi da compiere"
L’inaugurazione di una panchina gialla che verrà collocata nell’area dell’ospedale ‘Sant’Andrea’, simbolo della campagna di sensibilizzazione sull’endometriosi. E l’attivazione di un ambulatorio dedicato alla diagnosi e alla prevenzione del dolore pelvico: sono due delle iniziative presentate venerdì 25 marzo nell’Aula magna dell’ospedale dalla referente provinciale del Nodo contro le discriminazioni Lella Bassignana, dal direttore generale Asl Vercelli Eva Colombo e dal primario di Ostetricia e Ginecologia Nicoletta Vendola, alla presenza del viceministro Gilberto Pichetto Fratin e del presidente della Commissione regionale Sanità Alessandro Stecco.
Insieme a loro, i rappresentanti degli enti e delle associazioni che hanno lavorato a questo progetto che culminerà il 28 marzo, la Giornata dedicata all’endometriosi, con la distribuzione di un poster in tutti gli istituti superiori cittadini: su di esso è stampato un Qr code che, inquadrato dallo smartphone, fornirà tutte le informazioni essenziali sull’endometriosi. Inoltre, il poster verrà esposto negli studi medici e nelle farmacie vercellesi.
“E’ la prima panchina che viene collocata all’interno di un’azienda sanitaria e una delle tappe di un percorso di sensibilizzazione che è partito fin dal 2017, con l’istituzione della legge regionale”, le parole di Bassignana.
Il 28 marzo è la Giornata mondiale dell'endometriosi
Ricorre oggi, 28 marzo, la Giornata mondiale dell'endometriosi, istituita per porre l’attenzione su una malattia che può essere fortemente invalidante per…
“La Sanità vercellese ha a cuore una tematica ancora poco conosciuta e attenzionata: per questo l’attivazione dell’ambulatorio per il dolore pelvico, a cui si accederà dietro prescrizione del medico di famiglia, è un grande passo avanti“, aggiunge il direttore generale Eva Colombo. Il presidente Stecco ha invece evidenziato l’ulteriore miglioramento, approvato in questi giorni, della Legge regionale “che ha visto la partecipazione compatta del Consiglio regionale e ha istituito strumenti come il Registro elettronico, che permetteranno di ottimizzare programmazione e analisi”.
Sono 3 milioni in Italia, e circa 300mila in Piemonte, le donne colpite da endometriosi, “una malattia con diverse sfaccettature, asintomatica ma che può devastare la vita di una persona – ha sottolineato il primario Nicoletta Vendola – Prima della diagnosi possono passare da 3 a 10 anni e nel frattempo l’endometriosi compromette la capacità di una donna di avere figli, di lavorare e di avere una vita sociale”.
Oggi il Meier si illumina di giallo
Il Comune accoglie la proposta della WorldWide Endomarch per sensibilizzare sull’endometriosi
Carlo Riva Vercellotti, ex presidente della provincia, ora consigliere regionale e da sempre sostenitore della legge sull’endometriosi, ha spigato che “il Piemonte, con la nuova legge, si pone in prima linea insieme alle donne affette da questa malattia”. Intervenuti sul tema anche il presidente dell’Ordine dei medici Germano Giordano e la referente de “La voce di una è la voce di tutte” Vania Mento, mentre in sala erano presenti i rappresentanti dell’Ordine dei farmacisti, Federfarma, Carabinieri, Confartigianato, Ascom, associazione don Luigi e Donne&Riso.
“Nel 2017, quando ero consigliere regionale, ho partecipato attivamente alla stesura della legge sull’endometriosi, di cui sono stato firmatario – ha spiegato il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin – E’ dovere di una società evoluta e moderna porsi con impegno sociale a sensibilizzare su una patologia ancora poco conosciuta, riconoscendola come importante anche se poco attenzionata”.
“La legge regionale – ha proseguito il viceministro – ha portato ad una presa di coscienza sempre maggiore del disturbo, incrementata dalla Legge di bilancio 2020, che ha instituito il Fondo nazionale per la ricerca e la cura contro l’endometriosi”.
ondamentale dunque l’impegno della Rete: “E’ necessario investire sempre più nella diagnosi precoce, in modo da tutelare e sostenere molte donne – ha aggiunto Pichetto Fratin – Bisogna rideterminare le nostre regole per migliorare la società e il riconoscere l’endometriosi come malattia sociale è uno dei passi da compiere. Auspico infine la creazione di un Registro nazionale, sulla scia di quello piemontese, per offrire risposte concrete ai medici ma soprattutto a tutte le donne che soffrono a causa di questa malattia”.