La replica degli Albergatori: “Chi ci attacca non conosce il settore”
L'associazione è stata oggetto di critiche per le dichiarazioni sulla trattativa Terme
ACQUI TERME – Nei giorni scorsi e in occasione della manifestazione organizzata lunedì 21 davanti al Grand Hotel Nuove Terme, hanno ricevuto dure critiche dai sindacati e dai lavoratori del settore termale per aver chiesto ai dipendenti di accettare i contratti stagionali proposti dalla proprietà al fine di evitare una chiusura a oltranza di tutte le strutture che andrebbe a generare «un impatto economico negativo incalcolabile che andrebbe a investire la città e l’intera filiera». Ora l’associazione Albergatori Acquesi ha deciso di (ri)dire la propria in merito all’attuale stato di crisi, in parte rispondendo alle contestazioni degli ultimi giorni.
“Serve comprensione reciproca”
«Innanzitutto constatiamo con molto piacere che la nostra persuasione morale ha giustamente riportato le parti ai tavoli delle trattative, pertanto è ormai inutile rispondere agli attacchi scomposti e fuori luogo nei nostri confronti, giunti prevalentemente da persone non esperte del settore. In questa fase delicatissima – si legge nella nota diramata dall’associazione – è importante un richiamo al senso di responsabilità di tutti, affinché le parti possano trovare un punto d’incontro, che compatibilmente con le esigenze aziendali possa tutelare la dignità dei lavoratori. Questo deve avvenire in un clima di comprensione reciproca, in cui ognuno deve necessariamente concedere qualcosa, senza inutili arroccamenti su posizioni estreme e possibilmente in tempi ragionevolmente brevi, così da poter riaprire non oltre la data inizialmente prevista del 25 aprile».
“No alle speculazioni”
Gli albergatori locali evidenziano poi come, secondo loro, qualcuno si sia lasciato andare a dichiarazioni eccessivamente disfattiste: «Troviamo sconsiderato dichiarare tramite gli organi di informazione, soprattutto non a livello locale, che le Terme di Acqui sono chiuse per la stagione 2022, perché nonostante le iniziali dure prese di posizione di entrambi, ci troviamo in una fase di trattativa in corso tra le parti interessate. In quest’ottica occorre prestare la massima attenzione alla comunicazione, che non deve essere strumentalizzata ai soli fini di ottenere posizioni di vantaggio. A tal proposito segnaliamo che stiamo ricevendo continue telefonate da parte dei nostri clienti abituali, che sono molto allarmati dalla notizia della chiusura delle terme e che rischiamo pertanto di perdere. Bisogna infatti considerare che tali informazioni creano un danno d’immagine incalcolabile, con un conseguente sperpero di denaro pubblico precedentemente investito in promozione turistica». Parere degli albergatori è che per arrivare a soluzioni praticabili occorra lasciar perdere «inutili speculazioni affinché si focalizzi correttamente il problema. Precisiamo che a fatica abbiamo finora sopportato la mancanza delle SPA termali, che ha compromesso il lavoro dei fine settimana; certamente non potremo reggere anche la perdita dei soggiorni curativi di durata bisettimanale, che durante il periodo di apertura garantiscono ancora la continuità lavorativa per le strutture ricettive, i lavoratori e l’indotto».