I santi di oggi, 26 marzo, sono SS. Emanuele e compagni e San Ludgero di Münster
SS. Emanuele e compagni
Le notizie su Emanuele sono scarse e contraddittorie. Nella festa odierna questo santo è associato a Quadrato e Teodosio, in un gruppo di altri quaranta martiri. I fatti riguardanti questi personaggi si svolgono in Anatolia, attuale Turchia.
Il vescovo della regione, chiamato Quadrato, viene esiliato e messo in guardia dal perseguire la fede di Cristo: non rinunciando a battezzare e predicare, viene prima arrestato e poi dai ucciso dai persecutori. Emanuele e Teodosio, seguiti da una quarantina di cristiani, ben consapevoli del grave rischio, decidono comunque di andare dal governatore per protestare e professare apertamente la loro fede. Vengono a loro volta arrestati e sottoposti ad atroci torture prima di essere tutti decapitati.
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San Ludgero di Münster
Vescovo benedettino e patrono della diocesi di Münster
Nato a Zuylen (Germania) nel 744 circa da nobile famiglia. Appena quindicenne si dedica allo studio di quelle che all’epoca erano chiamate le “sette arti liberali”, avendo come maestro il missionario Gregorio di Utrecht. Si trasferisce poi in Inghilterra per seguire gli insegnamenti dell’erudito Alcuino di York, e in questa città viene consacrato diacono. Continua a spostarsi tra Utrecht e York fino al 775, quando il vescovo di Utrecht Alberico, volendo dare impulso all’evangelizzazione delle terre situate a est della Frisia, lo ordina sacerdote, con l’incarico di portare la religione tra i popoli sottomessi da Carlo Magno, e da questi costretti con la forza a ricevere il battesimo.
Intorno al 780 si ritira nel monastero di Montecassino. Dal 787 Carlo Magno lo incarica di una serie di missioni prima nella Frisia orientale e poi in Sassonia. Fonda una diocesi missionaria a Munster nel 793. Consacrato vescovo nell’805. Non smette mai di viaggiare, talvolta accompagnando Carlo Magno, per fondare nuove abbazie e chiese: continua a spostarsi e a predicare nella sua diocesi e fuori, e proprio al rientro da uno di questi viaggi che morì il 26 marzo 809 a Billerbeck.
San Pietro di Sebaste
Nasce nel 340 circa, Cesarea di Cappadocia. Pietro da Sebaste era il più piccolo dei dieci figli di S. Basilio il Vecchio e di S. Emmelia, e membro di una delle più eccezionali famiglie di santi. Sua nonna era S. Macrina l’Anziana, guidata nella via della santità da S. Gregorio il Taumaturgo, sua sorella maggiore era S. Macrina la Giovane la cui influenza, dopo quella dei genitori, fu fondamentale nella formazione dei fratelli Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro stesso.
Basilio il Vecchio morì quando Pietro aveva pochi mesi, e fu Macrina, la più anziana della famiglia, a prendersi cura di lui. Il suo unico scopo era di prepararlo per la vita eterna, per cui considerò praticamente inutili gli studi profani, scottata anche dal comportamento del fratello Basilio che aveva fatto ritorno dopo gli studi universitari pieno di presunzione e che ella aveva dovuto ricondurre nella via cristiana.
Muore nel 391 circa, a Sivas in Turchia.