Rete Teatri: un cartellone "diffuso" nei piccoli borghi
Oltre 30 i Comuni coinvolti e una quindicina gli spettacoli proposti
A Pasturana lo spettacolo di Paolo La Farina, Monica Massone e Michela Marenco che prende le mosse dalla peste del 1631
PASTURANA — Dopo oltre venti repliche in tutto il Piemonte, “Streghe” arriva anche a Pasturana. Lo spettacolo, recita il sottotitolo, è «una storia di terrore, violenza e potere in valle Bormida». Domenica 27 marzo, alle 17.00, il salone della Soms ospiterà Paolo La Farina, Monica Massone e Michela Marenco, protagonisti dello spettacolo scritto dallo stesso La Farina, che si avvale delle ricerche storiche di Adolfo Francia, Antonio Visconti e Leonello Oliveri e dei brani musicali del maestro Benedetto Spingardi.
La storia si svolge a Spigno in valle Bormida, nell’entroterra savonese, al confine tra Piemonte e Liguria. Siamo nel 1631/32. Il Marchesato di Spigno è amministrato dalla famiglia Asinari Del Carretto. La valle Bormida, importante via di collegamento con il mare, è terreno di scontro delle superpotenze del tempo, francesi, spagnoli, il Sacro Romano Impero, la Chiesa, i Savoia e la Repubblica di Genova. Nel 1631 la peste miete vittime e diffonde paura e miseria tra la popolazione. Chiesa e Stato hanno necessità di tenere a freno il popolo esausto. È facile convincere il popolino ad attribuire la colpa di tutto al demonio. Le streghe, sue adepte, sono l’ideale nemico su cui puntare il dito.
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Oltre 30 i Comuni coinvolti e una quindicina gli spettacoli proposti
La caccia alle streghe darà luogo, a Spigno, a un lungo processo inquisitorio che vedrà 15 persone accusate di stregoneria e responsabili di morti e della diffusione del contagio. Tra arresti, interrogatori e torture il processo si protrae per diversi mesi. Chiesa e Stato hanno necessità di affermare la loro indipendenza sul territorio. Ne nasce una contrapposizione tra la Giustizia di Stato e la Giustizia di Chiesa, che coinvolge le più alte cariche ecclesiastiche. Avrà come tragico epilogo la morte di tutti gli imputati in circostanze poco chiare senza una sentenza del tribunale.
La vicenda è rimasta sconosciuta fino al 1992, anno della riscoperta del carteggio nell’archivio vescovile di Savona da parte degli storici Adolfo Francia, Leonello Oliveri e Antonio Visconti. La rappresentazione scenica è affidata a Monica Massone nella veste di una delle accusate e a Paolo La Farina nella parte dell’Inquisitore. Michela Marenco rappresenta la voce popolare dell’accusa. Il maestro Benedetto Spingardi eseguirà dal vivo alcuni brani musicali dello spettacolo. Ingresso 13 euro.