Visone: “Bando Borghi, per rilanciare il nostro patrimonio culturale”
Il comune acquese partecipa insieme ai comuni di Prasco e Cassinelle
ACQUI TERME – Il recupero delle cave di pietra per rendere finalmente fruibile l’ecomuseo della Pietra e della Calce, il riordino degli archivi storici comunali, la valorizzazione del prodotto ‘Deco’ per eccellenza, ovvero il torrone di Canelin, «ma anche la diffusione sul territorio di nuovi spazi in grado di favorire la capacità ricettiva, la sistemazione della biblioteca, della pavimentazione del centro storico e la realizzazione di un sito internet per promuovere sul web i nostri tesori nascosti».
Tutti obiettivi che il sindaco di Visone Manuela Delorenzi intende realizzare a prescindere, certo è che determinanti in tal senso potrebbero essere i fondi messi a disposizione dal Bando per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici ai quali Visone (Comune capofila) insieme a Prasco e Cassinelle mira ad attingere. «Parliamo di 2milioni e 600mila euro – spiega la Delorenzi – che andrebbero ripartiti tra i tre Comuni. Certo, si tratta di un bando nazionale per il quale sono previsti 250 finanziamenti e a cui partecipa un gran numero di enti locali. Non sarà facile, ma noi ci proviamo».
“I turisti devono fermarsi in paese”
«Dobbiamo fare in modo che i turisti in arrivo nell’Acquese non vedano Visone esclusivamente come luogo di transito. Bisogna dare loro modo di fermarsi in paese e di poter scoprire le bellezze del nostro territorio». E a Visone le bellezze da scoprire non mancano. Tra quelle forse meno note, le cave da cui nei secoli passati e fino agli anni ’60-’70 veniva estratta la pietra di Visone. Un patrimonio naturale che il sindaco Delorenzi intende recuperare – «al momento sono di difficile accesso» -, così come le antiche fornaci nelle quali in epoche più recenti la pietra veniva trasformata in calce, ora gravemente logorate dal tempo e dalle intemperie. «La pietra di Visone è stata utilizzata per molti capolavori architettonici. Per quanto riguarda la nostra provincia, ad esempio, possiamo citare il Duomo di Acqui e il complesso monumentale Santa Croce di Bosco Marengo. La riqualificazione dell’ecomuseo potrebbe generare flussi turistici davvero importanti, per i quali, però, sono necessari posti letto che al momento non abbiamo». A tale scopo, l’amministrazione starebbe già sondando il terreno alla ricerca di spazi da adibire a struttura ricettiva.
Per non farsi trovare impreparato il Comune ha anche avviato una convenzione con l’Istituto Tecnico Turistico Economico ‘Montalcini’ di Acqui: «L’idea è quella di formare i ragazzi attraverso l’accompagnamento e la gestione dei turisti, ai quali gli studenti fornirebbero le informazioni necessarie relative alle particolarità del nostro territorio».