Bertoli, nuovo avviso alla giunta: «Soldi allo sport o si va a casa»
La società consortile Sport In Novi chiede 305 mila euro a fronte dei rincari delle bollette. E sulle colpe è…
Sport In Novi proseguirà l'incarico di gestione fino al 31 luglio, ma con il Comune i dissapori non sono ancora appianati
NOVI LIGURE — Altri quattro mesi di pace armata tra l’amministrazione comunale di Novi Ligure e la società che gestisce gli impianti sportivi della città. Anche se formalmente corretto, chiamarla società è fuorviante: Sport In Novi non ha scopo di lucro e chi la guida non riceve compensi. È solo con spirito di servizio, dunque, che la presidente Elena Selmi ha scritto lunedì al sindaco Gian Paolo Cabella per ufficializzare che Sport In Novi proseguirà il proprio impegno per altri quattro mesi, fino al 31 luglio.
«Vogliamo portare a termine i campionati, lo facciamo per i nostri giovani atleti», ha detto Selmi. Un piccolo esercito, in realtà: prima del Covid erano quasi 4.600 i novesi iscritti a uno dei 33 sodalizi sportivi cittadini; 1.800 i soli under 18. «Negli ultimi due anni tante associazioni hanno rischiato di chiudere, oggi ci stiamo faticosamente rimettendo in piedi e non vogliamo essere branditi come un’arma da questo o quel politico».
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Proprio sullo sport il centrodestra uscito vincitore dalle elezioni comunali del 2019 ha fatto gli errori più grossi. Il rifiuto di prorogare l’incarico di gestione degli impianti a Sport In Novi ha provocato prima il licenziamento dell’allora assessore Costanzo Cuccuru (che caldeggiava la soluzione della continuità), poi l’uscita dalla maggioranza di Marco Bertoli e altri due consiglieri comunali, con la conseguenza che ora Cabella non ha più i numeri per governare in tranquillità. E alla fine, comunque, il Comune quella proroga ha dovuto comunque concederla, pena la chiusura di tutti gli impianti sportivi, visto che nessuno si sarebbe preso la briga di gestirli, per di più senza chiedere un compenso.
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Elena Selmi, affiancata dal suo predecessore Michele Scotto Di Luzio e dal presidente della Consulta sportiva comunale Roberto Gemme, ha ripercorso tre anni di vicende che hanno lasciato solo amarezza nei protagonisti. «Pochi giorni fa il sindaco e l’assessore allo Sport Andrea Sisti ci hanno scritto ribadendo la fiducia nei confronti di Sport In Novi e garantendo, in sede di elaborazione del bilancio [da approvare entro il 31 maggio; ndr] una somma adeguata per le spese extra sostenute dalla nostra società».
E sono tante: i rincari energetici pesano sulle bollette e le nuove norme impongono un adeguamento al rialzo delle polizze assicurative e la nomina di un responsabile per la sicurezza. Altri costi arrivano dalle sanificazioni causa Covid. «Ci fa piacere la fiducia e apprezziamo il gesto di quei consiglieri che hanno ammesso di aver sbagliato votando due anni fa contro la proroga a Sport In Novi. Ora però servono gesti concreti: non possiamo caricare le società sportive di spese, né farle pesare sulle famiglie degli atleti».
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