Rilanciamo Acqui critica gli albergatori: “Un assist alla proprietà”
Ranieri: "Pater si ostina a tenere chiuse due spa e un centro fitness"
ACQUI TERME – Come fatto ieri dalle sigle sindacali, anche l’associazione Rilanciamo Acqui per voce del suo presidente Gualberto Ranieri muove critiche alle affermazione degli Albergatori Acquesi, che nei giorni scorsi avevano invitato i dipendenti delle Terme ad accettare i contratti stagionali: «Per tutto l’indotto la chiusura annuale degli stabilimenti comporterebbe una perdita di posti di lavoro ben più grande, con un impatto economico negativo incalcolabile per tutta la città. Le battaglia a difesa del lavoro sono sacrosante, ma nella situazione in cui ci troviamo non ci si può limitare alla sola salvaguardia teorica. Meglio mantenere una continuità lavorativa, anche se stagionale, piuttosto che perdere tutto», sostengono gli albergatori.
“In Commissione solo silenzio”
«La dichiarazione del portavoce di albergatori acquesi è rilevante perché: a) riflette l’inabilità a riconoscere che il termalismo della salute (tradizionalmente stagionale) è in crisi (d’altronde è stato un termalismo “sociale, “assistito” fin troppo noto ad Acqui) a vantaggio di quello del benessere che è “H24” (come le palestre) che richiede personale tutto l’anno; b) stride con il silenzio all’audizione della commissione speciale terme del Comune il 28 febbraio (così come mute furono le associazioni acquesi di categoria); c) è uno splendido assist alla genovese Finsystems di Alessandro Pater, proprietaria delle Terme di Acqui,” dichiara Gualberto Ranieri, presidente di ‘Rilanciamo Acqui’, che aggiunge: “Pater si ostina a tenere chiuse ben due spa: “Lago delle sorgenti” e nel Grand Hotel Nuove Terme e un centro fitness nel Roma Imperiale”.