Centro ‘Ottolenghi’: ecco il progetto della nuova palestra
ACQUI TERME – Dalla carta si dovrà passare all’atto pratico, ma di certo il progetto realizzato dall’ingegner Fabio Giuseppe Fabiano relativo alla nuova palestra di via Trieste potrebbe davvero sopperire a quelle mancanze che al momento caratterizzano il patrimonio immobiliare destinato alle attività sportive ad Acqui Terme. Una tendostruttura di 900 metri quadrati all’interno del centro sportivo ‘Ottolenghi’, con campo da basket, pallavolo, calcetto e adiacenti spogliatoi e servizi igienici. In tutto un centinaio di posti a sedere. L’intervento rientra nel piano di progettazione avviato dal Comune attraverso lo studio di nuovi “poli urbani” che comprende l’ex caserma Battisti, il centro storico, l’area del Centro Congressi, Corso Bagni con passeggiata Piola e il parco Savonarola, la nuova area della Orione Costruzioni, «e lo stadio Ottolenghi, alla cui riqualificazione andrà ad aggiungersi la creazione di un parco nell’area verde vicina alla Circonvallazione», spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Giacomo Sasso.
“Lavori al via nel giro di un anno”
Un discorso, quello relativo al recupero dell’area sportiva di via Trieste, intavolato con Patrizia Erodio – attuale proprietaria dell’Acqui Calcio – un paio di anni prima della pandemia attraverso un’ipotesi di project financing «in cui si andava a inserire anche la palestra», commenta Sasso. La trattativa si è poi arenata in un nulla di fatto «per l’impraticabilità del piano economico. Quando poi si è presentata l’opportunità di inserire questo progetto nell’ambito dei finanziamenti del bando di Rigenerazione Urbana – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici – abbiamo potuto far capire a chi da Roma finanziava le proposte che la rigenerazione di tutta quest’area sarebbe passata anche attraverso la riqualificazione dello stadio e della palazzina all’interno dello stadio».
Il valore dell’intero intervento, finanziato con i fondi pubblici ottenuti dal bando di Rigenerazione urbana, è di circa 1 milione e 500 mila euro. In previsione i lavori potrebbero iniziare nel giro di un anno. «Dovrà essere predisposta la manifestazione d’interesse – aggiunge Giacomo Sasso – poi faremo predisporre un progetto esecutivo, poi i lavori potranno iniziare».