Barosio (Udc): “Basta farsi prendere in giro, subito un tavolo al Mise”
Il candidato sindaco esprime così la propria solidarietà ai dipendenti delle Terme
ACQUI TERME – Alessio Barosio, candidato sindaco dell’Udc, esprime vicinanza ai lavoratori delle Terme facendo un elenco degli errori commessi negli anni dagli enti locali (Regione e Comune su tutti) e di quanto occorrerebbe mettere in pratica per risollevare le sorti del termalismo acquese.
«La spa Terme di Acqui non è una società in crisi. In crisi è Acqui, perché Comune e Regione Piemonte prima hanno svenduto l’Azienda producendo un danno pari a 60 milioni di euro, nonché maggiori tasse per gli acquesi. Oggi hanno destinato 20 milioni del PNRR “Piano Nazionale dei Borghi” a un Comune di 83 abitanti in provincia di Cuneo (Elva, ndr). La Regione Veneto, invece, ha scelto il territorio di Recoaro Terme, dove si dirotteranno i nostri turisti. Un intervento che si deve concretizzare entro il 2026 e che avrebbe risolto i problemi occupazionali e del commercio locale e del rilancio medico scientifico della nostra Città, già a rischio con l’ospedale».
Secondo Barosio, parecchie opportunità lasciate fuggire per responsabilità di chi ha amministrato la città negli ultimi anni: «Ad Acqui si potevano recuperare Terme Militari, Carlo Alberto, Acqui Bagni, Lussito. È vergognoso giocare sulla pelle delle persone speculando su ignoranza e incompetenza. Non ci dobbiamo più fare prendere in giro. Acqui Terme è una città bellissima e per essere credibili dobbiamo farla rispettare in Comune, in Regione. La mia è l’unica proposta concreta: tavolo al MISE per avere l’assistenza per riscrivere con urgenza un progetto PNRR area vasta privato – pubblico. Chiedere una legge al Governo è offendere Acqui e gli acquesi soprattutto è continuare a prendere in giro con il peggior “bla bla bla” chi è stato licenziato e chi ha abbassato la saracinesca della propria attività ma soprattutto ruba il futuro ai nostri figli».