Una chiacchierata con… Ianna Mallayka
13 anni, vive a Kisumu County (Kenya). Vincitrice del Green Kids Award Winner 2019 e del Global Youth Award Winner 2020
Questa volta abbiamo il grande onore di rivolgere alcune domande a Ianna, fondatrice del Ianna Mallayka Environmental Organization, che consideriamo a tutti gli effetti un esempio di dedizione, impegno e coraggio per tutti i teenager italiani e del mondo intero.
Per favore Ianna, raccontaci in poche righe cosa significa per te essere un’attivista per il clima e l’ambiente.
Oh, si tratta di agire avendo una visione del futuro. Se oggi il mondo sta già vivendo gravi effetti collaterali legati al cambiamento climatico, quanto sarà peggio se non facciamo nulla in futuro? Che tipo di mondo esisterà ancora? Quindi essere un attivista per me significa modellare il futuro per le generazioni future. È ciò che mi fa vivere oggi per essere al sicuro domani.
L’evento “Trees for Valentine 2022” è stato organizzato il 14 febbraio 2022. Come si è svolto e come è andata?
Davvero benissimo. Molte persone qui in Kenya hanno visto e adottato il nostro poster, attraverso il poster abbiamo piantato insieme circa 420 alberi per celebrare San Valentino.
Nella foto, Ianna (a destra) con Rahmina Paulette (a sinistra)
Pochi giorni fa, è stato registrato un nuovo livello record di concentrazione di CO2 nell’atmosfera, con 421,59 ppm. Che ruolo può avere la protezione delle foreste nei prossimi decenni per contrastare questa tendenza che sembra inarrestabile?
È molto inquietante. Ciò che rende la situazione così preoccupante è l’immaginazione che sia inarrestabile. Ma non credo proprio lo sia, in realtà questa immaginazione ci rallenterà, anzi tenterà di fermarci del tutto. Penso che abbiamo bisogno di avere una protezione delle foreste, una questione politica a livello internazionale, avanzata dall’UNEP (United Nations Environment Programme), allo stesso modo in cui si promuove la democrazia o il buon governo. Il mondo deve cominciare a dare alla mitigazione del clima attraverso la protezione delle foreste la serietà che merita.
La campagna A.B.E.T.E. di piazza San Pietro si concentra sulla salvaguardia di un abete centenario per il Natale 2022 e sulla promozione del messaggio legato all’importanza del riciclaggio dei materiali. Cosa ne pensi di questa iniziativa lanciata da Parents for Future Italia?
Il Natale è l’evento globale più “unificante”, come la Coppa del Mondo di calcio. La fraternità cattolica è il singolo corpo religioso più grande al mondo. Il fatto che Parents for Future Italia usi la Chiesa come piattaforma per educare il mondo sull’importanza del riciclo dei materiali è tempestivo e appropriato, e il corpo di Cristo già unito dall’evento natalizio offre un’opportunità come nessun’altra per salvare il mondo dai rifiuti di plastica, oltre a far avanzare la copertura e la protezione delle foreste. Questa grande iniziativa dovrebbe essere replicata per coprire il mondo il più presto possibile, il globo sperimenterà secondo me un risultato stupefacente e si unirà a noi nei nostri sforzi.
Pensi che il messaggio che il Vaticano darebbe al mondo accettando questa proposta potrebbe essere importante nella lotta contro la crisi climatica?
Assolutamente, assolutamente sì.
Proviamo a sognare! Il Segretariato Vaticano accetta la proposta e coinvolgerà uno o più artisti che hanno già lavorato in passato con materiali riciclati! Ti piacerebbe far parte del gruppo di lavoro, per poter realizzare anche solo una piccola parte del lavoro?
Certo, sono disponibile a servire il mondo, sono pronta.
Cosa risponderesti a coloro che sostengono che gli abeti sono piante da vivaio, che si regalano come fiori, e che dopo 40 anni dovrebbero essere abbattuti per far posto ad abeti più giovani?
Farei loro capire che stiamo usando l’Abete per dimostrare la necessità di proteggere tutti gli alberi, anzi le foreste di tutto il mondo. È così semplice, saremo d’accordo, dobbiamo essere d’accordo, perché gli effetti del riscaldamento climatico riguardano tutti noi, compresi quelli che stanno discutendo contro di noi. Fondamentalmente, è perché non sono sufficientemente informati sulle nostre intenzioni.
Kisumu è a poco più di 300 km da Kampala (Uganda), la città dove vive una delle più influenti attiviste africane e mondiali: Vanessa Nakate. L’hai mai incontrata?
No, non l’ho fatto ma ci seguiamo su Twitter. Mi piacerebbe molto incontrarla.
Elizabeth Wathuti è un’ambientalista e attivista climatica del Kenya e la fondatrice della Green Generation Initiative. Ha ricevuto il Wangari Maathai Scholarship Award nel 2016 dal Green Belt Movement del Kenya. Hai già avuto l’opportunità di parlare o lavorare con lei in passato?
Non ci siamo incontrate, ma io e lei siamo amiche su Facebook e Twitter. Abbiamo avuto un “incontro” su Zoom, quando abbiamo celebrato la Giornata Mondiale dell’Ambiente del 2021.
Pensi che anche Vanessa ed Elizabeth potrebbero apprezzare e sostenere questa iniziativa?
Oh certo, non ho dubbi su questo, lo faranno sicuramente.
Grazie mille Ianna per le risposte e per il tuo incredibile lavoro per la cura del pianeta!
Umilmente, grazie a voi per avermi invitata, questa è una rara opportunità.
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