La Protezione Civile di Acqui nell’hub di Rzeszów: “Torneremo di nuovo”
Quattro volontari in missione umanitaria con i colleghi di Alba
ACQUI TERME – Insieme ai colleghi dell’associazione ‘Proteggere Insieme’, un gruppo di volontari della Protezione Civile acquese domenica 13 è partito alla volta della Polonia per consegnare un primo carico di beni di prima necessità all’hub di Rzeszów, località a una sessantina di chilometri dal confine ucraino e a poco più di 150 da Leopoli.
«Abbiamo consegnato il materiale raccolto dai comuni di Acqui Terme, Bistagno, Visone, Morbello, Fontanile, Piana Crixia, Malvicino, Morsasco e Sezzadio. In questo hub a poche decine di chilometri dal confine si raccolgono tutti i carichi in arrivo da varie parti dell’Europa, che poi vengono inviati in Ucraina e al vicino campo profughi che al momento ospita più di 2mila persone», racconta Lorenzo Torielli, presidente della Protezione Civile di Acqui.
Tre famiglie da Cracovia ad Alba
La delegazione dei volontari è partita da Alba: «’Proteggere Insieme’ è un’associazione di Protezione Civile solitamente impegnata nella salvaguardia e nel recupero del patrimonio culturale, ma da quando è scoppiata la guerra l’unità mobile si è messa a disposizione per la consegna dei beni di prima necessità». Tra andata e ritorno un viaggio di circa 3mila chilometri portato a temine in più di due giorni. Oltre al rifornimento di alimenti, farmaci e vestiti, la missione umanitaria è servita a mettere in salvo anche un gruppo di donne e bambini. «Al ritorno i nostri volontari hanno fatto sosta a Cracovia, dove ad attenderli c’erano tre nuclei familiari che sono stati poi trasferiti ad Alba per poter essere ricongiunti ad alcuni parenti già residenti in città». Domenica 27 è in previsione un secondo viaggio con destinazione Rzeszow. «Ovviamente continueremo a monitorare l’evoluzione del conflitto, perché al momento al confine polacco la situazione è tranquilla, ma con questa guerra i risvolti imprevedibili sono sempre dietro l’angolo».
“Fare rete fa la differenza”
In questo momento così delicato la parola d’ordine è ‘fare rete’: «Ad Acqui – sottolinea Torielli – la macchina della solidarietà sta dando risultati incredibili. Importantissimo il contributo delle associazioni locali, tra cui ad esempio Need You Onlus, che ci sta fornendo beni di prima necessità di vario genere». La solidarietà e l’impegno per il prossimo spesso sono in grado di far nascere sinergie in maniera quasi casuale: «Nel viaggio d’andata, in un’area di sosta austriaca, i volontari di Alba e di Acqui hanno incontrato i mezzi di due associazioni di volontariato di Alessandria, Oftal e Anteas, dirette al campo profughi che si trova a pochi chilometri dall’hub di Rzeszów. Anche loro hanno in previsione un secondo viaggio domenica 27. Molto probabilmente, quindi, andremo su insieme».
L’emergenza profughi, però, ormai non riguarda da vicino soltanto i paesi ai confini con l’Ucraina, «perché anche sul nostro territorio stanno giungendo ogni giorno sempre più persone. Ad Acqui Terme, in accordo con l’amministrazione comunale, abbiamo deciso di destinare una parte degli alimenti raccolti all‘Emporio Solidale di via Nizza. I responsabili del Centro di Ascolto avranno la lista dei nuclei familiari presenti in città per fornire loro una parte dei generi raccolti». Al momento la famiglie ucraine di cui si sta occupando la Protezione Civile – attraverso varie forme di assistenza – sono cinque, «sparse in diversi comuni del territorio acquese, ma nei prossimi giorni ne arriveranno altre. Sappiamo che un bambino è già stato iscritto ad una scuola acquese. Parlando con queste persone, però, ci si rende conto che la volontà di tutti è una e una soltanto: tornare al più presto nel Paese che sono stati costretti a lasciare».