Sandra e Valentina: “Grazie a Domenico siamo di nuovo insieme”
Priarone da una vita è volontario della Cri
ACQUI TERME – «L’ho fatto senza pensarci troppo. Quando vedo una persona in difficoltà non riesco a stare con le mani in mano, devo fare qualcosa. Certo, affrontare un viaggio di 4mila km è stato fisicamente molto impegnativo. Mi sento ancora in ottima forma, ma ho comunque 72 anni…». Domenico Priarone è proprio così, uno abituato ad aiutare il prossimo, e in caso di necessità non si tira mai indietro. D’altronde è da una vita volontario della Croce Rossa di Cassine mica per niente. Da qualche mese Sandra, di origine ucraina ma in Italia da circa 12 anni, è la badante della sua anziana suocera.
«Dopo lo scoppio della guerra – racconta Priarone – la vedevo ogni giorno sempre più in ansia. Una mattina l’ho anche vista piangere. Allora le ho chiesto cosa potessi fare per aiutarla». Sandra spiega a Domenico che le sue due figlie, Anna e Valentina, sono rimaste a Izmail, città sulle rive del Danubio a pochi chilometri dal confine con la Romania, un’antica colonia genovese a poco più di 200 km da Odessa. Lì al momento la situazione è meno drammatica che in altre città dell’Ucraina, ma considerando i repentini e imprevedibili risvolti bellici che finora si sono verificati nessuno nel Paese può dirsi veramente al sicuro. «Le ho detto di non preoccuparsi, e che avrei fatto qualcosa per aiutare le sue figlie». Domenico, quindi, affitta un pulmino e nella serata di mercoledì 2 marzo parte con Sandra alla volta di Bucarest. Sandra, nel frattempo. si è messa d’accordo con la figlia Valentina, madre di due ragazzi di 16 e 15 anni e due bambini di 6 e 1 anno e mezzo: si incontreranno all’aeroporto di Bucarest, poi da lì ripartiranno per l’Italia. L’altra figlia, Anna, è invece riuscita a organizzarsi in altro modo e arriverà nel nostro Paese in pullman.
Il lungo viaggio…
«Siamo partiti da Alessandria alle 19 e siamo arrivati a Bucarest verso le 10 del giorno dopo. A parte un’ora di sonno, praticamente abbiamo fatto tutta una tirata». Domenico e Sandra arrivano all’aeroporto di Bucarest giovedì mattina. Intanto Valentina e i suoi quattro figli hanno attraversato il confine rumeno in traghetto, con un pullman hanno poi raggiunto l’aeroporto. Giusto il tempo dei saluti e degli abbracci, un boccone per recuperare le energie, «dopodiché siamo ripartiti alla volta dell’Italia».
Al ritorno, però, il pulmino con a bordo Domenico e la ricongiunta famiglia è costretto ad attendere per quasi cinque ore al confine con l’Ungheria. «Nei pressi della frontiera ci siamo imbattuti in più di 10 km di colonne di macchine e altri mezzi. Tutta gente in fuga dall’Ucraina, per buona parte da città in quei giorni sotto i bombardamenti. Abbiamo visto anche alcune troupe televisive, probabilmente stavano facendo delle riprese per qualche telegiornale locale», commenta Priarone. «Verso le due, per fortuna, siamo riusciti a ripartire». Attraversata l’Ungheria l’arrivo in Slovenia, da dove Domenico, Sandra, Valentina e i suoi quattro figli sono poi giunti in Italia.