Lavagno (Pd): «I profughi ucraini? Li si ospiti alla Casa di Riposo»
La proposta per alcuni ambienti della struttura di Casale Monferrato
CASALE – Fabio Lavagno, esponente casalese del Pd e consigliere comunale, interviene sulla questione ucraina: «Dalla fine dello scorso febbraio, da quando le forze armate russe conducono sul territorio ucraino azioni di guerra, assistiamo a scene crescenti di distruzione, morte e dolore alle porte dell’Europa».
Il dem, prima di avanzare una proposta, attraverso un’interrogazione, riconosce al Comune il merito di aver coordinato le iniziative di solidarietà: «Di fronte a questo la popolazione casalese ha risposto in modo pronto e generoso e va riconosciuto il ruolo del Comune che ha svolto azioni di coordinamento che hanno ottimizzato questa spinta solidaristica anche avvalendosi dell’imprescindibile ricchezza dell’associazionismo e del volontariato del territorio».
«Quanto sta avvenendo in Ucraina sta producendo una vera e propria emergenza umanitaria con un progressivo esodo di civili verso l’Europa. I rifugiati, in fuga dalle zone di guerra, sono stimati, al momento, secondo l’UNHCR, in numero che supera i tre milioni, per circa la metà bambini. Nei mesi scorsi, a seguito di una serie di commissioni consiliari è emerso che la struttura della Casa di Riposo abbia a disposizione spazi che potrebbero essere, con il consenso dell’ente, resi disponibili all’accoglienza – spiega Lavagno – Pertanto, attraverso un’interrogazione, proponiamo all’amministrazione di farsi portavoce della richiesta presso i vertici della Casa di Riposo di mettere a disposizione questi spazi alle necessità di accoglienza e ospitalità che scaturiscono dalla crisi ucraina. Allo stesso tempo chiediamo che possano anche essere censiti con la finalità della messa a disposizione anche altri spazi che possano essere presenti in città. Casale dimostrerebbe, come avvenuto in passato in occasione di un’altra emergenza umanitaria che vide una massiccia emigrazione dall’Albania, di essere ancora una volta città accogliente, inclusiva e solidale».