Licenziamento lavoratori Terme, Fornaro: "Restituite le concessioni!"
Il capogruppo di LeU alla Camera chiede alla proprietà un passo indietro
I sindacati chiedono "l'avvio immediato di una consultazione". Lunedì 21 assemblea davanti al Grand Hotel
ACQUI TERME – Dalle dichiarazioni di apertura al confronto da parte della proprietà al licenziamento di tutti i dipendenti di Terme Spa. È questa, in sintesi, la parabola che è andata a concretizzarsi nel giro di poche settimane dopo l’annuncio della definitiva chiusura del Grand Hotel Nuove Terme arrivato poco più di un mese fa. Questa mattina, infatti, sono state inviate ai 25 dipendenti dei vari stabilimenti termali acquesi le lettere di licenziamento.
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Il capogruppo di LeU alla Camera chiede alla proprietà un passo indietro
«Questa presa di posizione – dichiara Maura Settimo, segretaria provinciale UilTucs – dimostra che da parte di Pater sono sempre state spese parole e promesse senza alcun fondamento. I licenziamenti dimostrano una volta per tutte quelle che erano sin dall’inizio le vere intenzioni della proprietà. Una chiusura totale a qualunque tipo di trattativa».
Le tre sigle sindacali, poco fa, hanno inviato una nota a tutti gli organi di informazione: «Il piano industriale – si legge nel comunicato diramato da Cgil FilCams, Cisl Fisascat e UilTucs – che porta alla chiusura di tutte le attività (Grand Hotel e Terme) è stato ufficialmente avviato. Crediamo che tale dichiarazione valga molto di più di mille altre parole. I fatti parlano di chiusura totale di tutti gli stabilimenti termali di Acqui con il licenziamento di tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore. Le Organizzazioni Sindacali unitariamente chiederanno l’avvio immediato della fase di consultazione».
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Il licenziamento dei dipendenti era uno scenario già paventato dagli stessi sindacati sulla base di quanto comunicato da Alessandro Pater in fase di contrattazione. Una misura, secondo Pater, necessaria per andare poi a sviluppare un piano sostenibile con riassunzioni a tempo determinato. I sindacati, però, avevano chiesto a gran voce l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per “tamponare” la situazione almeno per quest’anno. «Il punto è che ora arriva la chiusura di tutte le attività termali, dal Grand Hotel agli stabilimenti termali. In pratica per tutto il 2022 è certo che nessuna attività ripartirà. Ciò che temiamo – aggiunge la Settimo – è che questi licenziamenti possano porre le basi per mettere con le spalle al muro i lavoratori nel caso Pater decidesse poi di riassumere, costringendo i dipendenti ad accettare qualunque tipo di offerta pur di tornare a lavorare».
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Lunedì 21 alle 15.30 davanti al Grand Hotel «è in programma un’assemblea aperta a tutti i lavoratori e lavoratrici, alle istituzioni e ai cittadini che vorranno partecipare al fine di valutare il percorso che i dipendenti, le OOSS e la città faranno insieme per porre fine a questo massacro», conclude la nota diramata da Cgil FilCams, Cisl Fisascat e UilTucs. «Non possiamo perdere altro tempo, ora servono fatti concreti, Acqui come città deve prendere atto di ciò che sta accadendo», è il monito di Maura Settimo.