Il 15 marzo è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla
Ricorre oggi, 15 marzo, la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione Mi Nutro di Vita (Pieve Ligure). L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia (in lista d’attesa per ricovero in una struttura dedicata) e ricorre il 15 marzo, proprio nel giorno della sua scomparsa.
Sancita il 19 giugno 2018 dalla Presidenza del Consiglio (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 140 del 19.06.2018), e riconosciuta come Giornata Nazionale contro i disturbi dell’alimentazione, la Giornata del Fiocchetto Lilla rappresenta un monito e un aiuto per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca – Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, Ednos e tante altre forme ancora) e per dare speranza a chi sta ancora soffrendo e lottando. Ogni anno, numerosi sono gli eventi organizzati in occasione di questa giornata tra convegni, presentazioni di libri e tanti altri. Quest’anno, a causa della pandemia, è possibile seguire i diversi eventi tramite le piattaforme online dedicate. E’ possibile reperire tutte le informazioni sulla pagina Facebook Coloriamocidililla
Sono circa 3 milioni, in Italia, i giovani che soffrono di disturbi alimentari: il 95,9% sono donne, il 4,1% sono uomini. Spesso, il disturbo del comportamento alimentare, rappresenta un fenomeno sottovalutato sia da chi ne soffre che dai famigliari. Purtroppo solo una piccola percentuale di persone che soffrono chiede aiuto: per questo motivo dedicare una giornata ai disturbi del comportamento alimentare significa aumentare l’attenzione della popolazione stessa attorno a queste patologie che utilizzano il corpo per trasmettere un disagio molto profondo. Essere affetti da un disturbo del comportamento alimentare, comporta conseguenze negative non solo sul piano organico, ma anche sulla qualità della vita della persona, compromettendo capacità relazionali, sociali e lavorative.
È fondamentale implementare la corretta informazione intorno a questa malattia, sia per aiutare nella comprensione dei meccanismi psico – biologici che favoriscono i disturbi alimentari, sia per diffondere un messaggio importante: i Dca possono essere curati, grazie ad una rete assistenziale orientata all’individuazione precoce del disturbo e attraverso l’attivazione di percorsi riabilitativi specializzati.