Amico e collaboratore, la pallacanestro piange Vittorio Gianelli
Nel gruppo dei fondatori della società, per tanti anni dirigente appassionato
OVADA – Il racconto ufficiale, come succede sempre in questi casi colorito dal trascorrere del tempo, parla di due palloni recuperati al porto di Genova dove lavorava. In questo modo nel 1983 si cominciò davvero a giocare a pallacanestro in città. E di quell’introduzione è stato protagonista principale Vittorio Gianelli. Per questo attorno a lui, scomparso qualche giorno fa, si è stretta attorno il mondo degli appassionati di basket della città, tra chi è stato presente all’ultimo saluto celebrato ieri presso la Parrocchia dell’Assunta e chi in queste ore ha speso parole di commozione. Vittorio Gianelli è stato un protagonista dei primi anni della Red Basket. Le partite in maglia gialla sponsorizzata Lai nella palestra del liceo, una squadra in un primo momento composta dai giovani alti della città, poi l’ingresso in una sfera diversa la parabola di crescita avviata negli anni ’90 e culminata nella decade successiva in una storica promozione in C.
Nel frattempo Gianelli, 69 anni, aveva assunto un ruolo diverso di amico e collaboratore. “Era sempre pronto – spiega Mirco Bottero, per molti anni presidente del sodalizio sportivo – se c’era qualche esigenza. Un contributo importante anche in quelle cose pratiche che spesso non si vedono ma che sono importanti quando a portare avanti la società è un gruppo di appassionati”. Un po’ burbero, Gianelli diede anche un contributo importante con le giovanili, seguite in prima persona per trasferte e in alcuni casi allenamenti. Lascia la moglie Franca, i figli Danilo, a sua volta protagonista con la maglia della squadra della città per qualche anno, Daniele, una nipotina.