Spigno: una pietra per ricordare e dire ‘no’ alla Guerra
Il sindaco Visconti ha portato a Biella il contributo in memoria dei caduti della 'Prima' mondiale
SPIGNO MONFERRATO – Sembrava una cosa del passato, una prerogativa di epoche lontane in cui gli uomini, certamente meno civili, risolvevano le controversie con la forza delle armi. Ed invece la guerra è tornata in Europa. Mai come in questo periodo si guarda al passato con timore, a due conflitti mondiali che hanno portato via intere generazioni di uomini e donne. Assume così particolare importanza una iniziativa promossa dal Circolo culturale Sardo ‘Su Nuraghe’ e sposata dall’amministrazione comunale di Biella del sindaco Claudio Corradino.
Biella e Spigno unite nella memoria
Nei giorni scorsi è arrivata nella città piemontese la pietra di memoria donata dal Comune di Spigno Monferrato. Sulla lapide è inciso il nome del paese e il numero ‘49’ coincidente con la cifra dei Caduti spignesi durante la Prima Guerra Mondiale. Il sindaco Antonio Visconti ha tenuto a consegnare il manufatto di persona proprio per testimoniare la partecipazione personale e del paese all’animus del progetto, quello di realizzare un grande monumento in memoria dei Caduti di ciascun Comune italiano nella Grande Guerra.
«Sostenuto dalla Prefettura di Biella, il lastricato della memoria, che si va componendo ai piedi del Nuraghe Chervu in corso Lago Maggiore, è destinato a diventare nel tempo uno dei monumenti ai Caduti più inclusivi d’Italia, monito perenne dell’assurdità e la crudeltà di tutte le guerre – fanno sapere dall’associazione – La seconda posa delle lastre di riuso provenienti da tutta Italia sarà completata ed inaugurata nei prossimi mesi».