"Al confine con l'Ucraina, per salvare una famiglia"
Il sindaco di Castellazzo Gianfranco Ferraris con l'associazione 'Un chicco per l'Africa'
Richiesta del Comune per sistemare 50 letti e provvedere a tamponi e vaccini per i profughi
ALESSANDRIA – Venerdì 11 marzo il Comune di Alessandria ha riunito i rappresentanti di Asl Al, Cissaca, Croce Rossa Italiana (Comitato Provinciale), l’associazione Opere Giustizia e Carità – Caritas di Alessandria, Cooperativa Coompany, Aps Social Domus, Compagnia di San Benedetto al Porto – Casa di Quartiere, Mediatrici Culturali e Uffici Comunali competenti al fine di operare un confronto informativo in merito alle attività che ciascun soggetto sta avviando sul territorio comunale per l’accoglienza e l’assistenza ai profughi e agli ospiti ucraini. L’obiettivo è mettere a punto una proposta di procedura d’emergenza, condivisa con le associazioni di volontariato e le organizzazioni del Terzo settore per dare risposte tempestive alle richieste delle famiglie ucraine e dei cittadini che generosamente si adoperano per offrire loro ospitalità. La proposta sarà sottoposta all’Utg – Prefettura e alla Questura di Alessandria che restano i Soggetti statali di riferimento.
"Al confine con l'Ucraina, per salvare una famiglia"
Il sindaco di Castellazzo Gianfranco Ferraris con l'associazione 'Un chicco per l'Africa'
Nella riunione è emersa altresì la proposta di poter utilizzare l’attuale porzione di immobile nell’ex caserma “Valfrè” impiegata quale centro vaccinale anche per le attività di carattere sanitario (tamponi e/o vaccini) per profughi e ospiti ucraini fino alla fine della nuova emergenza, con il posizionamento di una cinquantina di letti e la possibilità di fornire anche generi di conforto. A tal fine, il sindaco sta procedendo a formulare specifica richiesta al soggetto proprietario dell’immobile e nel pomeriggio sarà a Torino per la prima convocazione del Comitato regionale per il coordinamento dell’emergenza ucraina.
La struttura potrebbe essere gestita attraverso il coinvolgimento del volontariato di Protezione Civile e della Croce Rossa.
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Per quanto attiene l’eventuale raccolta di generi di prima necessità è vietato, a livello normativo, l’impiego del personale della Protezione Civile, compreso il volontariato organizzato. In tal senso, però, sono stati presi contatti diretti con l’associazione spontanea di immigrati ucraini che ha visto in una commerciante di via Santa Caterina da Siena il naturale portavoce che, tra l’altro, ha dichiarato la propria disponibilità ad effettuare, se richiesta, eventuale intermediazione linguistica.
“Credo che compito primario del nostro Comune sia quello di consentire un’efficacia immediata del sistema di prima e seconda accoglienza – le parole di Gianfranco Cuttica di Revigliasco – in condizioni di incertezza riguardo ai tempi e ai numeri di persone e famiglie in arrivo. Per questo, dopo le prime attività svolte dall’Amministrazione comunale, occorre ora procedere con sistematicità, evitando inefficienze o tempi lunghi che non sarebbero compresi né dai profughi, né da tutti i nostri concittadini che con grande generosità si sono messi a disposizione e hanno messo a disposizione i loro beni. Certamente questa nuova emergenza non ci voleva, ma Alessandria, gli Alessandrini e il Comune tutto sono pronti e non si tireranno indietro nella gestione della crisi”.
“L’Amministrazione la settimana scorsa ha riunito i rappresentanti di vari enti, compresi quelli delle Asl, delle cooperative e del Terzo settore, per poter mettere in moto le iniziative finalizzate ad aiutare i profughi ucraini – ha commentato l’assessore ai Servizi Sociali, Piervittorio Ciccaglioni – Coloro che arriveranno in città, dopo essere stati identificati con l’aiuto della Prefettura e della Questura, verranno accolti nell’ex Caserma Valfrè, dove avranno la possibilità di fare i tamponi e i vaccini necessari e di ricevere la primissima accoglienza, anche per chi arriva di notte, per far sì che non si sentano abbandonati. Con le associazioni competenti siamo allineati per dare un’assistenza a tutti coloro che arriveranno e che ne avranno bisogno. Al momento sono poche le persone che si sono affacciate alla nostra città per avere un supporto, ma immaginiamo che nei prossimi giorni ci sarà un aumento di arrivi, con la necessità di trovare ulteriori strutture per l’accoglienza”.