L’incognita Bosio: “Occhio a chi mettete in lista! Potrei candidarmi”
Quello dell'ex sindaco è il nome che si sussurra negli ambienti elettorali...
ACQUI TERME – La gara elettorale delle prossime comunali acquesi sembrava definita. Quattro i campioni in lizza: due dell’area di centrodestra – Danilo Rapetti e Franca Roso – uno di centrosinistra – Bruno Barosio – e uno dell’alveo penta-stellato – Lorenzo Lucchini. Ed invece c’è un’incognita, un nome che si sussurra negli ambienti elettorali: Bernardino Bosio, ex sindaco, ex personaggio di spicco della Lega bossiana. Lo abbiamo intervistato.
Si vocifera del suo sostegno alla candidatura di Rapetti…
Mi è stato proposto quando doveva essere il candidato della Lega. Poi è saltato tutto.
Si candiderà comunque?
Ogni volta che c’è un’elezione ad Acqui si viene a chiedere a me (sorride, ndr). Non avrei intenzione di candidarmi. Ma di sicuro nella vita non c’è niente…
Quale sarebbe la discriminante?
Ipotizziamo che un candidato faccia una lista con uno che ha rubato ‘l’unica mela al povero’; può essere anche il mio migliore amico, ma non merita di essere sindaco. Se tutti avranno liste con persone oneste e corrette, io non ho problemi a sostenerli, a prescindere dal partito. Invito ad un esame di coscienza: invece di fare gli interessi di bottega, si metta il cuore a disposizione della città. Se invece nelle liste ci saranno personaggi discutibili, che ad Acqui hanno fatto solo male, potrei anche scendere in campo. Un avvertimento? No, è una minaccia! Non ho nulla contro nessuno degli aspiranti primi cittadini. Dico però: “Occhio a chi vi accompagnate”. Fino al 23 aprile c’è tempo per vedere persone e programmi. A fare una lista ci si mette un minuto.
Parliamo di Terme?
Hanno fatto chiudere il Grand Hotel. Quando ero sindaco, era un rudere. Ho fatto in modo, con l’assessore Valerio Malvezzi, che andassero alla Regione e al Comune. E poi si sono ‘mangiati’ tutto, come i figli che dilapidano il patrimonio dei padri. Lucchini ha fatto degli errori, Bertero (e Roso vice sindaco) degli altri, lo stesso Rapetti. Salvo Barosio? La sua parte politica ha venduto a un privato con pessimo bando!
E il privato?
Io sono convinto che i Pater siano imprenditori seri e come tali non godono a subire perdite. Ci si lamenta che il Grand Hotel è chiuso? È una struttura progettata anni fa con soluzioni all’epoca all’avanguardia, oggi meno: ad esempio, il raffrescamento è a metano, costava pochissimo. Oggi raffreddare la struttura costerebbe oltre il milione di euro, a cui vanno aggiunte altre (tante) spese. Gli incassi non sono bastano a giustificarne l’apertura. Bisogna essere ragionevoli: un imprenditore fa quello che può. Il turismo è morto.
Lei però sta tenendo conferenze che promuovono il settore…
Sì, “Le valli dei sensi”: un progetto su un’area che parte dal primo tratto del Bormida e arriva ad Alessandria. Valorizza ambiente, cultura, enogastronomia e artigianato e coinvolge istituzioni, privati, Terzo settore e scuole.
Di cosa ha bisogno Acqui?
Lavoro. La disoccupazione reale va oltre il dato statistico. Molti acquesi che lavoravano nel turismo, oggi sono a spasso. Se portiamo visitatori, si attiva un circuito virtuoso di cui beneficiano tutti. Altri settori? In agricoltura gli italiani non vogliono lavorare e l’industria da tempo è andata via.