Il 12 marzo è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari
Il 12 marzo ricorre la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari stabilita dal decreto firmato dal Ministro della salute Speranza, dal Ministro dell’Istruzione Bianchi e dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, con lo scopo di “sensibilizzare la cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità, prevedendo che la Giornata deve essere celebrata annualmente in una data stabilita con decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca”.
Secondo i dati dell’Inail, metà circa delle aggressioni nei confronti del personale sanitario riguarda gli infermieri: circa 5 mila ogni anno e nel 58% dei casi si è trattato di un’aggressione fisica. Inoltre, il 78% degli infermieri (oltre 456 mila) sono donne, stimando che quelle che hanno subito un’aggressione nella loro vita siano finora oltre 180mila (per 100mila di queste si è trattato di aggressioni fisiche).
Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, spiega:
“La prevenzione degli episodi di violenza sugli operatori richiede che l’organizzazione identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e attui le strategie organizzative, strutturali e tecnologiche più consone, diffonda una politica di tolleranza zero verso atti di violenza nei servizi, incoraggi il personale a segnalare subito gli episodi e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi e faciliti il coordinamento con le forze dell’ordine o altri oggetti che possano fornire un valido supporto per identificare le strategie per eliminare o attenuare la violenza nei servizi sanitari. Solo l’impegno comune può migliorare l’approccio al problema e garantire un ambiente di lavoro sicuro”.