Gas dalla falda alle cantine: chi ha i dati non li dà. Perché così reticenti?
Avevamo pubblicato (a inizio 2021) lo studio di Arpa, ma i dati successivi non ci sono mai stati forniti
ALESSANDRIA – La falda che scorre sotto Spinetta Marengo, per buona parte intaccata da inquinanti e da un disastro ambientale acclarato dalla sentenza della Cassazione del dicembre 2019, rilascia sostanze pericolose in superficie. E lo fa introducendo i suoi “vapori” anche attraverso le fondamenta delle abitazioni.
Nel febbraio 2021, praticamente un anno fa, avevamo pubblicato le osservazioni pubblicate sul sito di Arpa dopo i controlli in alcune abitazioni effettuate nel 2020.
Eravamo in attesa dei risultati della campagna del 2021 ma non siamo riusciti ad averli da Arpa che, nel frattempo, ha cambiato direttore (ora è diretta da Marta Scrivanti).
Sul sito dell’Agenzia non abbiamo trovato informazioni relative alla situazione 2021 delle cantine di Spinetta che avrebbero dovuto essere monitorate. Allora li abbiamo chiesti, ma non li abbiamo ottenuti.
Com’era la situazione nel 2020? Le indagini erano state svolte in alcune case al confine nord est del polo chimico. Ed era emerso che, seppur non ci fosse un superamento delle soglie di esposizione della popolazione fissate a livello internazionale, trattandosi di sostanze tossico nocive andavano tenute sotto controllo.
Inquinanti che fuoriescono dalla falda esclusivamente in alcune aree di Spinetta (non è coinvolto tutto il sobborgo). I dati pubblicati sul sito dell’Agenzia erano riferiti al luglio 2020 – campagna di monitoraggio di composti clorurati in aria e ambiente indoor e outdoor (in casa e fuori, ndr) – e significativi di una situazione da monitorare.
Ecco le conclusioni
«Nella prima fase dell’indagine – si leggeva – sono stati prelevati campioni di aria direttamente da tombini fori-botole sulla pavimentazione delle cantine allo scopo di caratterizzare i composti organici che maggiormente esalavano dalla falda inquinata.
L’indagine ha permesso di appurare la presenza di fenomeni di esalazione di cloroformio, tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, tricloroetilene presso le case di Spinetta Marengo poste a nord-est del polo chimico.
È poi proseguita «mediante campionamenti volti a misurare le concentrazioni degli stessi inquinanti su un arco temporale di 14 giorni negli ambienti di vita indoor (in casa) e outdoor (fuori casa).
I risultati hanno portato ad individuare un’area interessata da inquinamento indoor da sostanze clorurate dove i dati evidenziano la presenza di carbonio tetracloruro, cloroformio e, in minor misura, tetraclororetilene e tricloroetilene negli scantinati e nei piani fuori terra delle abitazioni. Ciò è plausibile considerato che tale zona insiste sull’areale di falda maggiormente inquinato esterno al polo chimico».
Com’è la situazione oggi? Noi non lo sappiamo.
Perché non troviamo queste informazioni sul sito di Arpa? Perché non ci vengono forniti?