Gas dalla falda alle cantine: chi ha i dati non li dà. Perché così reticenti?
Avevamo pubblicato (a inizio 2021) lo studio di Arpa, ma i dati successivi non ci sono mai stati forniti
Mesi fa la prima comunicazione dell’azienda sanitaria. Da quel momento, però, nulla è più mutato, ma l’inquinante “resiste”...
ALESSANDRIA – Nell’aria di Spinetta c’è Cloroformio e la presenza di questa pericolosa sostanza è stata riscontrata anche in alcune cantine. Già solo questa notizia dovrebbe far tremare i polsi e far scattare sull’attenti amministratori e tecnici alessandrini spingendoli ad attuare urgentemente misure per contrastare il problema. Invece, si fa melina.
Il Comune ha affidato l’incarico al suo organo tecnico, ovvero all’Asl, per aver indicazioni sul da farsi. Il Servizio di Igiene e Sanità pubblica, sembra prendere tempo.
Gas dalla falda alle cantine: chi ha i dati non li dà. Perché così reticenti?
Avevamo pubblicato (a inizio 2021) lo studio di Arpa, ma i dati successivi non ci sono mai stati forniti
Sembra quasi si stia prendendo tempo, in attesa che – in qualche modo – i valori scendano per degradazione naturale. Sempre che non spuntino altre fuoriuscite. Nel frattempo, mentre si studia, quali problemi può creare respirare certe sostanze? Lo abbiamo chiesto al Sisp, il Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Asl.
Dalla prima lettera inviata dall’Asl al Comune sono passati quasi quattro mesi: nel frattempo è cambiato qualcosa? I parametri sono rimasti tali? E quale pericolo corre la popolazione, soprattutto quella che risiede in prossimità del polo chimico?
“No, la situazione generale non ha subito mutamenti. Questo anche perché per poter procedere con qualsiasi futura azione di tutela nei confronti della popolazione è necessario conoscere prima le cause e i possibili interventi tecnici attuabili in modo da ridurre i valori riscontrati e riportarli a quelli rilevati nel periodo antecedente all’ultimo biennio. In questo frangente il Dipartimento di Prevenzione ASL AL ha richiesto di avere chiarimenti in merito alle cause che hanno determinato un incremento dei valori di Cloroformio per la matrice aria (inquinamento outdoor) e in merito all’utilizzo pregresso ed attuale di composti clorurati della ditta Solvay.
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I valori dei composti clorurati riscontrati a seguito dei monitoraggi devono essere considerati come eventi sentinella di realtà in essere che necessitano approfondimenti e possono essere collegati alla produzione e/o ad interventi di bonifica del suolo. Il problema per l’inquinamento da cloroformio outdoor è che non esistono valori limite stabiliti per legge in Italia ed essendo la situazione di inquinamento indoor già presente nel 2020, come da documentazione ARPA, è fondamentale reperire maggiori informazioni per capire quale su quale sorgente bisogna intervenire. Il cloroformio, come qualsiasi sostanza chimica, può avere effetti acuti e a lungo tempo sugli esposti.
Al momento le concentrazioni rilevate sono molto basse, al di sotto del valore limite imposto per i lavoratori che sono esposti professionalmente (i lavoratori sono dotati di dispositivi di protezione individuale mentre i cittadini, ovviamente, no, ndr).
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Al fine di risolvere ed evitare esposizioni per la popolazione a dosi sempre più alte è essenziale individuare le cause dei valori rilevati. Non appena sarà dato riscontro alla richiesta di ASL da parte della ditta Solvay, gli Enti, coinvolti nel procedimento autorizzativo, esaminata la documentazione, nonché le misure tecniche che si intendano adottare, valuteranno di conseguenza la fattibilità delle proposte avanzate”.
Dopo il tavolo tecnico di fine gennaio 2022 il sindaco di Alessandria ha chiesto il parere dell’Asl su come procedere: qual è stata la risposta dell’azienda sanitaria?
“Come accennato, a seguito dell’avvio delle procedure per rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale a Solvay sono state formalizzate delle richieste alla ditta, tra cui relazionare in merito agli aumenti, anche se pur di lieve entità, sul cloroformio, nonché sull’utilizzo in passato di altri composti organici clorurati.
Il tutto per effettuare valutazioni di merito riguardo all’inquinamento indoor e outdoor. Dalla revisione della documentazione, che è molto corposa, stanno emergendo interessanti informazioni, sempre condivise con il Comune di Alessandria, sulla base delle quali saranno valute le azioni da intraprendere”.
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Sappiamo che ci sarà un altro tavolo tecnico la prossima settimana: sarà quello risolutivo?
“È difficile, dal momento che, prima di ogni intervento, è necessario avere ben chiare quali sono le cause che hanno indotto gli inquinamenti indoor e outdoor.
La documentazione è in fasi di analisi e richiederà tempo, anche in considerazione del fatto che le variabili da prendere in esame sono molteplici: per inquinamento indoor vanno valutate le componenti strutturali dell’immobile (presenza di vespaio, di tombini con scarico in fognatura o no, etc.) e per l’inquinamento outdoor, essendovi più fonti possibili di emissione bisognerà comprenderne bene il peso di ciascuna per poi intervenire in modo adeguato”.