Uccide il padre e gli dà fuoco, la confessione
Le indagini della Polizia e della Procura di Vercelli
Confermata, anche se in forma attenuata, la pericolosità sociale del giovane
VERCELLI – È stato deciso questa mattina al tribunale di Vercelli il rinvio a giudizio per il giovane 24enne Guglielmo Beccuti, il ragazzo che nel mese di settembre del 2020 aveva ucciso il padre Pietro (Paolo) dando poi fuoco al cadavere. L’udienza, innanzi alla corte d’assise di Novara, si celebrerà il prossimo 26 maggio.
Oggi, prima del rinvio, si è svolta anche la perizia semestrale sulle condizioni del ragazzo, una verifica della persistente pericolosità sociale del giovane (attualmente in una Rems, Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, una struttura sanitaria idonea a ospitare gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi). Lo specialista ha confermato la pericolosità sociale di Guglielmo, anche se in forma attenuata. Questo vuol dire che, anche se in Assise si dovesse arrivare a una sentenza di proscioglimento dall’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela, il ragazzo non potrà essere rimesso in libertà ma dovrà essere disposta per lui una apposita misura di sicurezza.
Uccide il padre e gli dà fuoco, la confessione
Le indagini della Polizia e della Procura di Vercelli
Il proscioglimento pare comunque la soluzione più probabile in quanto sia accusa che difesa concordano su come, al momento del tragico omicidio del padre, Guglielmo – reo confesso – non fosse in grado di intendere e volere.