Casale per l’Ucraina: ecco cosa serve
Tonnellate di donazioni alla sede degli Amici del Po in viale Morozzo san Michele 3
CASALE – Ancora una volta la generosità dei casalesi non ha deluso le aspettative. Gli aiuti alla popolazione ucraina sono stati immediati e concreti, tanto da dover già decretare lo stop alla donazione di “indumenti generici”.
«Come sempre nel momento del bisogno la Città risponde senza esitazione» – ha commentato il Sindaco Federico Riboldi. «E’ stata data già ampia risposta alla necessità di abiti generici, mentre siamo ancora alla ricerca di giacche e scarpe invernali per uomo, donna e bambino – ha aggiunto il Capo di Gabinetto Enzo Amich, oggi a capo della struttura che si sta occupando degli aiuti alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra – Ma anche di guanti, coperte, sacchi a pelo e indumenti intimi invernali (nuovi). Abbiamo anche la necessità di piatti, bicchieri, posate monouso, generi alimentari a lunga conservazione (scatolame), cibo per bambini come latte in polvere e omogeneizzati».
Saranno utili anche prodotti come i contenitori in plastica per alimenti, pannoloni per anziani, pannolini per bambini e assorbenti femminili, prodotti per l’igiene personale, carta igienica e rotoloni di carta. Donazioni che saranno direttamente consegnate alla popolazione in difficoltà.
Le donazioni si raccolgono fino a domenica nella sede degli Amici del Po in viale Morozzo san Michele 3, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.
Quanto ricevuto viene poi trasportato al Palafiere, dove viene ulteriormente smistato e catalogato.
Quattro percorsi
«Tutto il materiale raccolto – ha spiegato Amich – sarà devoluto direttamente alla popolazione tramite quattro “percorsi”: la Diocesi di Kosice, che si sta occupando di chi sta scappando dall’Ucraina e sta raggiungendo il confine con la Slovacchia; il Consolato Ucraino che si occuperà di far raggiungere gli aiuti a Kiev; un canale logistico sicuro che porterà il materiale nell’area di Leopoli; direttamente alle famiglie di rifugiati che saranno ospitate sul territorio tramite la Caritas Diocesana».
«Chi fosse disponibile ad offrire ospitalità – ha concluso il Capo di Gabinetto – lo può fare inviando una mail alla Caritas Diocesana all’indirizzo centroascolto@caritas-casale.it».